Calderoni scrive agli stagionali africani «Forse non potremo aprire la Filippi»
«Visto il perdurare dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus (Covid19), abbiamo inviato un migliaio di sms alle persone ospitate nella stagione scorsa per avvisarle dell’impossibilità di garantire l’apertura del Pas e delle altre strutture di alloggio temporaneo». E’ il messaggio che il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, ha inviato ieri.
Difficile in questo momento pensare alla gestione di una massa così importante di stagionali.
Nei giorni scorsi invece lo stesso sindaco aveva preso carta e penna e scritto a tutti i sindaci del territorio, invitandoli a “prendere coscienza” del fenomeno degli stagionali africani.
Un vero appello al senso di responsabilità dei primi cittadini, sintetizzato in poche righe e in una tabella.
«Alla retorica urlante, Saluzzo ha preferito il lavoro silenzioso» così aveva sintetizzato Calderoni in apertura del convegno organizzato ad inizio febbraio a Saluzzo in cui erano stati esposti i numeri dell’accoglienza del progetto “Passi”.
Oltre al lavoro silenzioso però Calderoni chiede anche un supporto concreto degli altri Comuni.
«Il contributo della manodopera straniera alla nostra agricoltura è ormai determinante - scrive Calderoni nella lettera inviata ai sindaci del circondario, da Dronero a Cavallermaggiore -. Ogni analisi lo indica e, specie nella frutticoltura saluzzese, tale apporto è determinante. Il 35 per cento circa degli addetti al comparto inoltre è di origine africana e vive in Italia in virtù di regolari permessi di soggiorno. Purtroppo costoro, non rientrando nel “sistema flussi”, non usufruiscono necessariamente dell’ospitalità in azienda».
Dopo il prologo in cui espone la situazione, Calderoni passa ad illustrare la situazione: «Nella tabella allegata – scrive ai primi cittadini -, dati forniti dalla Regione Piemonte, puoi constatare quanti contratti le aziende del tuo comune hanno siglato con persone che hanno soggiornato presso la struttura comunale dell’ex caserma Filippi. I numeri sono rilevanti, quindi auspico che per la prossima stagione tu voglia e possa contribuire in qualche modo ad alleggerire la pressione di queste presenze sulla comunità saluzzese. Siamo naturalmente a disposizione - conclude Calderoni - per supportare ogni progettualità in merito e trasferire la nostra esperienza che, pur tra mille difficoltà, non ha mai prodotto criticità insormontabili».
Alla lettera è allegata la tabella elaborata nell’ambito del progetto “Passi” che evidenzia i dati espressi da Calderoni.
Insomma, ancora una volta Saluzzo alza la voce ed evidenzia che il problema stagionali non è solo del comune di Saluzzo, ma dell’intero territorio del distretto frutticolo del Marchesato, e chiede un contributo operativo ai Comuni interessati dal fenomeno.
Ma con l’emergenza sanitaria in atto, l’intera rete dell’accoglienza non potrebbe garantire i servizi erogati gli anni passati.