Canosio FISSA UN TICKET COME a crissolo. i turisti: «bene se poi re-investite in servizi» Gardetta: parcheggi a pagamento Dieci euro per auto e moto al Preit

Canosio FISSA UN TICKET COME a crissolo. i turisti: «bene se poi re-investite in servizi» Gardetta: parcheggi a pagamento Dieci euro per auto e moto al Preit
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Il Comune di Canosio ha definito le tariffe giornaliere per i suoi maggiori parcheggi, il Grange Selvest 1 e il Colle del Preit. Una misura simile a quella adottata a Crissolo per cercare di regolamentare gli accessi a Pian del Re e recuperare risorse da investire in servizi e navette a beneficio di turisti e villeggianti.

Al Grande Selvest il costo giornaliero è di 5 euro per auto e moto e 10 euro per I caravan; al colle del Preit la tariffa è di di 10 euro per auto e moto e la sosta non è consentita a camper e roulotte.

La navetta della Gardetta, gestita dal consorzio turistico della Val Maira, collega le due località, a un costo di 5 euro a passeggero.

La scelta ha suscitato commenti positivi, ma anche qualche malumore. La nuova regolamentazione infatti non è stata comunicata da canali ufficiali e molti si sono trovati a pagare un “pedaggio” a sorpresa. Non sono ancora ben chiari a molti appassionati gli orari della navetta, motivo per cui si richiede a Comune e Consorzio un’informazione univoca.

SENTIERO DEI DINOSAURI

Continua a far discutere intanto la notizia della chiusura da parte di un privato del sentiero che conduce alla zona di interesse archeologico della Gardetta. È stato organizzato per fine mese un incontro per affrontare la situazione, che, stando alla ridda di commenti comparsi sui social, ha diviso gli appassionati di montagna, animando il dibattito.

Intanto l’ex sindaco di Canosio ed ex presidente dell’Unione Valle Maira Roberto Colombero polemizza con il geologo Enrico Collo e coloro che hanno a suo avviso acceso in modo pretestuoso la polemica: «Il sentiero non è accatastato: è un accesso ad un’area di pascolo di proprietà privata. E la sua “chiusura” non crea danni a chi lavora. I cartelli di divieto sono stati piazzati nell’ultimo chilometro di strada asfaltata verso il Colle de Preit per tutelare l’incolumità pubblica su un tratto di strada stretto e pericoloso, con scarsi spazi di manovra. È una questione ambientale vera e non ecologica finta. La val Maira persegue un modello di sviluppo chiaro».

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