Cardinal Bertone, sportivo piemontese: pubblicato il libro «Credere nello sport»

’è un’immagine, disegnata all’epoca del crollo del ponte Morandi di Genova, che in Italia è diventata emblema di solidarietà e amore, attraverso un parallelismo con il mondo dello sport: il tifoso genoano e quello sampdoriano che, uniti in un abbraccio, danno continuità al ponte e ad esso si sostituiscono.

Il cardinal Tarcisio Bertone ha scelto questa immagine per la copertina del suo ultimo libro «Credere nello sport», edizioni Bradipolibri, un «Manifesto tout court in nome della passione per la pratica sportiva, intesa come quel connubio tra l’attività agonistica e il suo patrimonio valoriale», per dirla con Giovanni Malagò, presidente del Coni, che ha curato la prefazione.

Il cardinale Tarcisio Bertone, salesiano, è un piemontese illustre: nato a Romano Canavese (TO) – classe 1934 – è stato arcivescovo di Vercelli (poi di Genova) e segretario della Congregazione per la dottrina delle fede. Pur essendo un uomo molto influente in Vaticano, non ha mai dimenticato le sue origini, e ancora racconta dei suoi pellegrinaggi con l’oratorio di Valdocco per rievocare i percorsi di don Bosco, vicino ai giovani e allo sport.

Un libro che parla di fede e di sport, con numerosi aneddoti che il cardinale racconta, in quanto appassionato di sport, vissuti in lunghi anni di relazioni e confronti avuti con diversi atleti di molte discipline. I primi capitoli sono dedicati allo sport come servizio dell’umanità e al messaggio della Chiesa, poi l’autore spiega il ruolo dello sport nella sua vita personale: le corse in bici, il ruolo di terzino nelle partite di calcio (moltissimi i riferimenti al Piemonte), le passeggiate alpine. Il tifo per la Juventus. Il cardinale fa anche riferimento alle storie di successo: Giovanni Pellielo, Luca Pancalli, Simone Barlaam, Marco Tardelli, Platini, Simona Quadarella, Davide e Lorenzo Gerosa, Davide Astori, Ayrton Senna, Zeffirino Namuncurà, Chiara Badano, Nino Baglieri, Liliana Cosi. Qualche riflessione sullo sport nell’epoca del terrorismo e negli appuntamenti in tempo di Pasqua, la sua soddisfazione nel vedere messe in fuori gioco le bestemmie durante le competizioni grazie all’impegno del Presidente Coni, la figura dell’arbitro «giudice di pace». Molto curioso l’inserto fotografico a metà libro, che ritrae il Cardinale impegnato in prestazioni sportive, in tribuna stampa al Marassi quale telecronista, alla consegna di omaggi autografati come i palloni della Juve e del Barca e di cimeli di F1 e di ciclismo.

Il libro chiude con una panoramica sugli enti sportivi avviati in Vaticano (il CSI - Centro Sportivo Italiano e le PGS - Polisportive Giovanili Salesiane), la pratica sportiva negli Istituti penitenziari e la Pastorale dello sport.

Un libro diverso, che fa riflettere e sorridere, contribuendo a rendere più calorosa e vicina una figura tra le più autorevoli della Chiesa di oggi.