«Caro sindaco, i rifreddesi non se la bevono»
«Il Comune di Rifreddo, in merito ai conti e alle imposte 2019 non dice la verità ed è bene fare chiarezza»: così il capogruppo di minoranza Onorato Martino si esprime sulle notizie trapelate nei giorni scorsi circa il congelamento dell’aliquota Tasi 2019.
Prende carta e penna fa i conti e scrive l’ex candidato a sindaco, sconfitto da Cesare Cavallo: «Il sindaco dà una lettura fuorviante. Le tasse sugli immobili sono due: Imu e Tasu. L’Imu sulla prima casa dal non più dovuta per legge dal 2014. La Tasi sulla prima casa è stata abolita dalla Legge di stabilità del 2016. Tali imposte si applicano solamente su “altri fabbricati”, cioè seconde case e aree edificabili».
La Finanziaria ha stabilito un’aliquota base minima del 7,6 per mille per l’Imu e una soglia massima del 10.6 per mille risultante della somma delle aliquote Imu + Tasi.
«Il comune di Rifreddo - osservano dalla minoranza - risulta tra i Comuni con la tassazione più alta in tutta la valle Po. Infatti ha stabilito l’aliquota per i fabbricati al 9.6 per mille e quella sulle aree edificabili addirittura al 10.6, raggiungendo il massimo applicabile. In val Po, risultano avere una tassazione sugli immobili inferiore a quella di Rifreddo i Comuni di Sanfront, Paesana, Oncino, Gambasca, Pagno e Ostana».
Infine la stoccata al primo cittadino: «Saremmo grati al sindaco se fosse meno incline alla propaganda e più rispettoso nei confronti della comunità rifreddese, alla quale non sfugge che la pressione tributaria deriva dalla somma di più voci, e se una di queste aumenta più del risparmio che deriva dall’azzeramento di un’altra, alla fine il contribuente paga di più».