«Chiediamo regole più chiare»

«Chiediamo regole più chiare»
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Sono le dieci in punto, ci troviamo a Paesana, nel cuore del mercato cittadino. È venerdì, ma questa volta l'atmosfera è assai diversa dal solito.

Le campane suonano, a favore del comparto sciistico e della montagna in generale. Si sente il solo flash dei fotografi e un chiacchiericcio di sottofondo. Le numerose tute da sci sono l'unica macchia di colore in un momento così grigio per il comparto della neve.

Sta per andare in scena a Paesana e e Crissolo il flashmob promosso dalla rivista Sciare Magazine, a cui ha aderito anche l’Uncem. I maestri di sci, i pisteur del soccorso piste, amici e sostenitori delle stazioni locali si sono dati appuntamento per rimarcare l’importanza del sistema neve nella fase di rilancio dell’economia dopo la pandemia.

In mezzo a quel gruppetto di persone distanziate, ci sono i gestori degli impianti sciistici.

Ecco i titolari della stazione sciistica di Pian Munè, Marta Nicolino e Valter Bossa: «Questo è stato un modo pacifico ed educato per cercare di mettere l'accento su una situazione che ha purtroppo grandi incertezze. Noi vogliamo aprire al più presto, ma vogliamo farlo con delle sicurezze davanti a noi. Non possiamo cominciare il 15 febbraio senza avere nessun tipo di direttiva o di linea guida».

Pian Munè è dotata di un sistema di prenotazione on line: «Sicuramente questo facilita la situazione perché evita assembramenti alle casse - continuano -, ma necessitiamo di una maggiore chiarezza sulla gestione complessiva».

Nicolino ci spiega che, nonostante la chiusura, loro hanno dovuto sostenere delle spese fisse che esulano dall’attività sciistica e dall’apertura dei rifugi: «Sono “spese vive”: senza ristori per gli impianti di risalita non andiamo avanti.

Siamo disposti e propensi ad un'apertura che rispetti ogni protocollo e normativa vigente, ma non possiamo permetterci di venirne a conoscenza uno o due giorni prima».

La cosa che preoccupa è l’incidenza occupazionale della crisi del sistema nera dovuto agli effetti della pandemia. Le buste paga di Pian Munè sono passate da 35 a 10 nell’arco di pochi mesi.

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