«Chiudevo l’azienda a mezzanotte, quando tornava l’ultimo autista. Così il mio sogno è diventato realtà»

«Chiudevo l’azienda a mezzanotte, quando tornava l’ultimo autista. Così il mio sogno è diventato realtà»
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Clemente Galleano sapeva guardare avanti, innovare. Originario di una famiglia di agricoltori di Murello, fin da bambino aveva compreso che quello non era il suo mondo. Amava i motori e le officine. È stato stroncato il 1° gennaio dal covid, dopo aver lottato per settimane contro il virus.

A cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70, era entrato in società con un cugino, che gestiva la linea che da Pancalieri portava gli operai a Torino. «Il primo incontro con gli autobus – raccontava in un’intervista per la rivista di Confindustria - l’ho avuto a 17 anni grazie a mio cugino, che faceva la vecchia linea Torino-Pancalieri. È stato amore a prima vista, tanto che non appena ho finito di studiare ho insistito con mio padre per entrare in società con mio cugino. Due anni dopo è arrivato anche mio fratello più giovane».

Gli sono bastati pochi anni per comprendere che il mondo del trasporto pubblico aveva enormi potenzialità di crescita.

Nel 1973, Clemente e Andrea Galleano fondano a Villafranca Piemonte la Seag, Servizi Extraurbani Autotrasporti Galleano. Hanno 14 autobus, ma la loro attività è destinata a svilupparsi rapidamente, grazie alla lungimiranza di Clemente e all’attenzione posta ai servizi nelle linee per Torino. Ad inizio anni ‘80 rileva la Giachino Linea Verde, ed entra nel settore noleggio, fondamentale per i futuri sviluppi aziendali.

«I primi tempi quando andavamo a Torino - raccontava Clemente - ci chiamavano scherzosamente “i cugini di campagna”, ma ci abbiamo messo poco a farci conoscere. Eravamo piccoli e bisognava fare un po’ di tutto, sostituire gli autisti, fare servizio la sera, poi c’erano anche le gite. Normalmente andavo a dormire verso mezzanotte, dopo aver aspettato che tutti gli autisti fossero rientrati e aver controllato che gli autobus fossero puliti, per svegliarmi alle quattro e mezza. Ma non mi è mai pesato».

Nei primi anni 2000 Galleano acquisisce quote della nuova Ati (ex Satip) di Saluzzo, già proprietaria della Fogliati di Alba e dell’Atm di Mondovì. Nel 2005 la famiglia Galleano, che nel frattempo ha visto entrare in azienda anche i figli Enrico (oggi amministratore delegato di Bus Company) e Emanuela (nel cda della società) diventa proprietaria al cento per cento dell’Ati.

Nel 2015 fa confluire tutte le aziende nella Bus Company, che con 400 dipendenti, 280 autobus, 15 milioni di passeggeri e altrettanti di chilometri annui percorsi, oggi si presenta come leader del trasporto pubblico locale in provincia di Cuneo, secondo in Piemonte solo al colosso Gtt e con una importante partecipazione in Extra.to.

Una corsa verso il futuro fermata solo dalla malattia. Clemente Galleano lascia la moglie Orsola e i figli Emanuela ed Enrico. I funerali si sono svolti lunedì 4 gennaio nella chiesa parrocchiale San Giovanni Battista di Moretta.

«Oggi divido l’azienda con i miei figli - aveva detto pochi anni fa Galleano - ed è un’altra sfida interessante, perché non decido più da solo e loro si fanno portatori di cambiamenti che io non immaginerei».

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