Chiusura forzata dell’Aury’s Il titolare: è colpa del Comune
È stato un Ferragosto amaro per Aurelio Barra, titolare dell’Aury’s Bar, e per tanti villeggianti, soprattutto giovani, che considerano il locale sul lago una tappa imprescindibile del periodo agostano. Un po’ per il paesaggio unico che vi si può godere, un po’ per la musica che anima le giornate, un po’ per il clima di festa che il maestro di sci e imprenditore riesce a creare tra i clienti.
I carabinieri di Saluzzo, durante un servizio di vigilanza, hanno riscontrato inosservanze in merito alle norme anti-contagio. «Nessun distanziamento, pochissime mascherine, assembramenti come se non ci fosse un’emergenza epidemiologica in corso»: questo il resoconto dei militari guidati dal capitano Giuseppe Beltempo, intervenuti la notte tra il 14 e il 15 agosto. Disposta la chiusura immediata per 5 giorni e una sanzione di 400 euro.
Ma il titolare non ci sta e, dopo la riapertura (“Siamo tornati più forti di prima” ha scritto sui social), raccogliendo anche la solidarietà di tanti clienti, ha preso carta e penna, facendo il punto sulle responsabilità: «Il mio servizio si svolge in prevalenza in ambito esterno, i dipendenti erano dotati di mascherine: fuori dalle pertinenze del bar competeva a me vigilare?» si chiede Barra. Il gestore punta il dito contro il sindaco Oliviero Patrile: «Sul lago gli assembramenti erano prevedibili. Il Comune si è disinteressato della gestione dell’emergenza anti-covid».