Come cambia l’immobiliare dopo lo choc della pandemia

Tra le conseguenze della pandemia figurano anche importanti cambiamenti del settore immobiliare, dato che occorrerà ripensare comunicazioni e spostamenti, lavoro, scuola, turismo, luoghi della cultura e del divertimento. Qualcosa nella percezione e nelle esigenze dell'immobiliare residenziale è cambiato, e se le tendenze verso il green, la sostenibilità o lo smart living erano già in corso e quindi proseguiranno rafforzate, il rapporto con lo spazio privato delle abitazioni e quello pubblico del lavoro, soprattutto delle loro dimensioni fisiche, si modificherà.

Allo stesso tempo, per buona parte della popolazione, il minor reddito determinerà un irrigidimento della situazione abitativa in essere.

Un dato significativo. La pandemia ha rilanciato la domanda di case in campagna, rustici e casali nelle aree pedemontane, nei borghi e nei piccoli comuni. Il desiderio di spazi aperti è esploso dopo il lockdown con un’impennata a luglio, forse preludio a un rimbalzo delle compravendite immobiliari nel periodo autunnale.

Per quanto riguarda l’andamento a Saluzzo relativo ad agosto, al borsino di Immobiliare.it il prezzo medio delle case in vendita è stato di 1.533 euro al metro quadro, rispetto ai 1.198 euro della media provinciale.

Il prezzo richiesto per gli immobili in affitto a Saluzzo è stato di 6,92 mensili euro al metro quadro, rispetto ai 6,77 euro della media provinciale. Il dato conferma l’arretramento di Saluzzo rispetto a Savigliano, dove nello stesso periodo il prezzo richiesto per gli immobili è stato di 1.637 euro al metro quadro. Negli affitti Saigliano è invece meno cara di Saluzzo, con 6,72 euro mensili al metro quadro.

La classifica dei valori immobiliari nelle sette città sorelle della Granda - media euro/mq - vede in testa Alba con 1995 euro, seguono Cuneo a 1818 e Savigliano a 1637. Quarta Saluzzo (1533), quindi Bra (1439), Fossano (1424) e fanalino di coda Mondovì (1149).