Le nuove misure adottate dal governo per l’emergenza coronavirus, che interessano la ristorazione, impatteranno su un settore già provato duramente dal lockdown totale della primavera scorsa e solo in parziale ripresa negli ultimi mesi.
Sulla base delle nuove iniziative che limitano l’attività di ristoranti e bar, l’Ismea stima – per il 2020 – un arretramento della spesa per consumi alimentari fuori casa del 48% rispetto al 2019, per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro.
Parallelamente, come accaduto nei mesi passati, si prevede una nuova accelerazione degli acquisti presso la distribuzione, moderna e tradizionale, che – sempre per il 2020 – potrebbe portare a un incremento della spesa domestica pari al 7%, per un valore corrispondente di circa 11,5 miliardi di euro.
Il bilancio della spesa finale complessiva per prodotti agroalimentari sarà quindi di quasi 30 miliardi di euro in meno (-12%).
Sottolinea il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu: «Il drastico crollo dell’attività pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari della provincia, dalla carne alla frutta e verdura e al vino, fino a salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Urgono il sostegno economico lungo tutta la filiera e misure, come la decontribuzione, protratte anche per le prossime scadenze, superando il limite degli aiuti di Stato».