Conflitti a casa, stranieri, anziani, famiglie Costigliole attiva lo “Sportello di Ascolto”
Annunciato come uno dei punti principali della campagna elettorale e fortemente voluto dalle “quote rosa” del gruppo Insieme per Costigliole, prende ufficialmente forma lo “Sportello di Ascolto”.
Spiega il sindaco Fabrizio Nasi: «Lo riteniamo qualificante per affrontare nella “casa di tutti”, e attraverso le figure di fiducia del Comune, le problematiche che emergono all’interno della comunità. Non è mai mancato in questi anni il collegamento tra i cittadini e gli uffici municipali, che si sono più volte fatti carico di situazioni particolari, ora però intendiamo strutturare questo progetto in modo organico, potenziandone l’efficacia in diversi ambiti di intervento».
Il quartier generale dello Sportello è l’Ufficio Segreteria del comune, incaricato di comprendere e smistare le richieste che arrivano dai cittadini. Un passaggio che sarà completamente anonimo. In queste settimane, vista l’emergenza sanitaria, è consigliato avvalersi di un consulto telefonico allo 0175-230121, interno 1.
Supportata dai consiglieri Renato Giordanino, Erminia Persico e Vilma Ramonda, a seguire il progetto è l’assessora alla Cultura e i Servizi sociali Paola Anghilante.
«Garantiamo la tutela della privacy, con l’obiettivo di aiutare i cittadini nelle più svariate esigenze - sottolinea Anghilante -: un carico di lavoro famigliare anche solo momentaneamente ingestibile, una situazione di disagio economico, ma c’è anche chi è vittima di violenza, o chi vuole ricongiungersi con un famigliare, chi non sa come effettuare le domande per ricevere le necessarie misure di sostegno».
E INTEGRAZIONE
La giunta guidata da Nasi, di concerto con il consorzio Monviso solidale, intende fare un passo in più, andando a operare sulla conflittualità famigliare e l’integrazione inter-culturale.
Costigliole ha una presenza di circa 600 cittadini di origine straniera sul suo territori, in particolare albanese (6,4%) e cinese (4,3%), oltre ad un 5% di popolazione originaria dell’Africa. Di questi quasi 200 sono minorenni. Un nuovo nato su tre sul territorio costigliolese è di origini cinesi, uno su quattro è albanese, uno su sei è africano o dell’Est Europa. Sul fronte della intermediazione, a cominciare dalla comunità cinese, quella più distante culturalmente dalle abitudini europee e spesso più chiusa, il lavoro da fare è tanto.
Anghilante: «Quella che era una visione in campagna elettorale sta incontrando su questo fronte terreno fertile per una possibile espansione. Stiamo realizzando un tavolo di confronto per ampliare lo sportello con servizi più specifici come la mediazione familiare e interculturale, grazie al dialogo costante con il consorzio e con le cooperative che operano sul territorio. Il tavolo ha inoltre l’obiettivo di creare un coordinamento con le altre realtà impegnate in ambito sociale, come il punto di ascolto Caritas. Si aprono delle valide possibilità di collaborazione nell’ottica di ottimizzare le risorse disponibili, che vorremmo far dialogare di più».