Così lo Scout-osservatore va a caccia di talenti
Uno degli aspetti in forte ascesa nel calcio moderno è la professione dello Scout, ovvero l’osservatore calcistico. Questa figura professionale è stata istituita ufficialmente dalla Figc nel 2015 con l’organizzazione dei primi corsi di scouting utili a formare il tecnico che si avvia a svolgere questo lavoro.
Il ruolo dell’osservatore - sia esso svolto per conto delle società sportive professionistiche sia per quelle dilettantistiche - riguarda tutte quelle attività - anche psicologiche - concernenti l’osservazione, l’analisi, la valutazione e l’archiviazione dei dati relativi ai giocatori.
Oggigiorno l’area dello scouting è fondamentale per tutte le squadre: a livello professionistico (dove si analizzano giocatori europei e mondiali) e in quello dilettantistico o nei settori giovanili dove si esaminano i giocatori della propria provincia o regione.
Lo Scout si avvale di componenti tecnologiche (software) fondamentali e necessari per formare un database dove vengono archiviate tutte le informazioni sui calciatori analizzati: in pratica il parco calciatori di riferimento, ognuno con una scheda personale ricca di dettagli.
Lo Scouting nel calcio è una componente da valorizzare. Si pensi a tutto il calcio giovanile dove può essere una risorsa importante, della quale però molti club italiani non hanno ancora capito la reale importanza.
Le società più evolute hanno iniziato ad affidarsi ai famosi “big data”, che danno la possibilità di accedere a un’enorme quantità di informazioni relative alle caratteristiche di migliaia di calciatori. Ma a livello locale come si può fare con le risorse limitate con cui bisogna fare i conti?
L’ORGANIZZAZIONEUno scouting organizzato risulta di estrema utilità per tutti gli staff tecnici che guidano le società calcistiche. Infatti è da questo che si parte quando si studiano le potenzialità di un calciatore, per capire se è funzionale alla prima squadra oppure se si ritiene che sia un prospetto da sviluppare nel proprio settore giovanile.
Nel passato questa disciplina è nata e si è sviluppata negli Usa, partendo da sport come il baseball e la pallacanestro, poi è arrivata in Europa ed è stata applicata nel mondo calcistico.
Oggi l’osservatore è qualificato: è una figura che ha il compito di scoprire i talenti nei calciatori che analizza. E’ un ruolo molto delicato perché bisogna studiare non solo la parte tecnico-tattica del giocatore, ma anche quella fisica ed atletica oltre alla componente psicologica e di intelligenza cognitiva.
Un buon osservatore costruisce delle relazioni sui calciatori utilizzando una terminologia specifica per il mondo del calcio: una sorta di “espertizzazione dell’atleta”. Questa documentazione professionale consente allo scout esperto di rilevare i particolari per formulare i corretti giudizi e le conseguenti osservazioni.
La “mission” è quindi quella di verificare la professionalità di ogni giocatore in tutte le sue azioni, non solo in campo ma anche nei comportamenti abituali. Ad esempio nei ragazzini sono fondamentali le capacità coordinative per avere una solida base di partenza, mentre nei giovani che stanno sviluppando le loro caratteristiche il compito è di saper individuare il talento. In seguito il calciatore passerà nelle mani dell’allenatore che dovrà mantenere e sviluppare le doti del giocatore. Infatti, se l’osservatore indica gli aspetti presenti nel calciatore (compresi i picchi di qualità forti e i limiti che possiede) poi ci vuole del lavoro e numerosi sacrifici per migliorare le condizioni di partenza.
In tutte le categorie c’è bisogno di calciatori che fanno la differenza. Inoltre è bene ricordare che il calcio è uno sport di squadra e come tale va trattato: quindi servono ragazzi che sappiano inserirsi e muoversi correttamente nel gruppo.
BANCA DATI IN SOCIETA’
Oltre alle valutazioni sui calciatori, ogni società dovrebbe darsi una banca dati utile anche per creare una conoscenza del parco giocatori e allenatori di riferimento per la propria categoria. Si consiglia anche di sapere come un mister schiera la sua squadra, in modo da andare a cercare i giocatori con le caratteristiche utili per quel tipo di modulo e per gli schemi che si intendono applicare.
Questo si può capire analizzando le partite dalla tribuna oppure dai video in una visione ripetuta del giocatore selezionato nell’arco di un periodo di osservazione in cui vengono analizzati anche gli allenamenti.
Poi si passa all’esame di tutto quanto si è osservato durante i novanta minuti di gioco: in pratica il monitoraggio dei dati sensibili catturati in campo.
A fine analisi si fa una relazione sul calciatore in base all’obiettivo ricercato e si mette il tutto a disposizione dello staff tecnico e dirigenziale per la scelta definitiva.