Crisi Covid, colpite le imprese “rosa”

Crisi Covid, colpite le imprese “rosa”
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Le imprese guidate dalle donne hanno patito di più la crisi provocata dall’effetto Covid. Lo rivelano gli ultimi dati forniti da Unioncamere, che annovera in Piemonte 95.879 imprese femminili, in diminuzione rispetto alle 96.591 di fine 2019 (-712 imprese rosa).

Nella nostra regione a trainare il lavoro indipendente femminile artigiano sono 16.796 titolari di imprese individuali artigiane (dato relativo al II trimestre 2019). Insieme a socie e collaboratrici operano in Piemonte 31.995 donne d’impresa; il 48 per cento delle imprenditrici artigiane piemontesi ha tra i 48 ed i 72 anni.

A livello nazionale, la classifica provinciale vede in testa Milano, con 18.151 imprenditrici, secondo posto per Torino (15.769), seguita da Roma (14.829). Nelle province del Piemonte dopo Torino, con 15.769 imprenditrici, troviamo Cuneo (4.935). Anche da noi la pandemia ha avuto pesanti conseguenze e la situazione non potrà che peggiorare considerando il protrarsi dell’emergenza sanitaria.

Un focus di Confartigianato Imprese sull’imprenditoria femminile mette in evidenza come quasi il 70 per cento delle 31.995 donne d’impresa operino proprio nei settori più esposti alla “crisi coronavirus”. La categoria è caratterizzata da piccolissime imprese, spesso a gestione familiare, che hanno più difficoltà a resistere rispetto a quelle guidate dai colleghi uomini.

I settori in cui operano maggiormente le imprese artigiane rosa, infatti, sono tra quelli maggiormente colpiti dalla pandemia. Un terzo di tali micro-aziende lavora nella moda, che ha patito più di altri la cessazione degli eventi, soprattutto quelli legati alla filiera del matrimonio. Un’altra importante fetta opera nel benessere (acconciature e centri estetici), che sono stati tra i primi a chiudere nel primo lockdown e gli ultimi a riaprire. E un’ulteriore rappresentanza è legata al turismo (dalla ristorazione ai B&B), comparto che ha subito una flessione del 90 per cento.

«La causa della flessione di imprese rosa - osserva Daniela Biolatto, presidente Donna Impresa di Confartigianato Piemonte - è da ricercare anche nella scarsa attenzione che l’imprenditrice donna riceve in termini di welfare, sulla mancanza di investimenti che potrebbero giovare alle donne che lavorano, come ad esempio gli asili nido».

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