Crissolo, addio all’Unione

Crissolo, addio all’Unione
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Mentre saliamo verso i 1330 metri del paese sul cui territorio sorge il Monviso (e nasce il Po) il termometro della macchina segna -3 gradi. Neppure tanti, se vogliamo, al 18 di gennaio. Mancano pochi minuti alle 20. «Venite su con largo anticipo, se volete entrare in sala» ci era stato detto. Di fronte a quella sala (delle Guide del Monviso) attenderemo poi 20 minuti per l’apertura e – al suo interno – altri 20 per l’inizio dei lavori, presenti non più di una quindicina di “curiosi”, giornalisti ed amministratori di qualche paese vicino.

Fatto l’appello ed approvate le delibere della seduta precedente, sarà il sindaco Fabrizio Re ad aprire le danze sull’addio all’Unione montana del Monviso, dopo un breve excursus sulla travagliata decisione: «Ce ne andiamo dall’Unione senza che ci siano colpe specifiche, né di qualsivoglia amministratore che ne fa parte né di qualsivoglia funzionario che in essa lavora cui, anzi, va il mio grazie». Un ringraziamento ribadito due volte.

Per un attimo si è pensato che alle sue spalle si apprestasse a cadere il telo con la scritta “Scherzi a parte”, tanto apparivano diverse le idee del primo cittadino non più tardi di quattro giorni prima.

Nulla. Allora si è capito che si stava facendo sul serio.

«Penso sia chiaro a tutti - ha precisato Re – che il problema è rappresentato dagli usi civici. Crissolo ha una superficie di 5.100 ettari, 4.393 dei quali gravati da uso civico. Noi abbiamo fatto svariati tentativi di conciliazione con parecchi soggetti. Stasera siamo qui dopo aver informato tutti i sindaci dell’Unione, l’intero consiglio comunale nessuno escluso, tutti i nostri dipendenti e su consiglio del nostro legale, l’avvocato Volante che dopo averci detto che la reintegra di un terreno da parte del Comune non può essere assoggettata al volere degli altri Comuni dell’Unione lo ha messo per scritto, che l’unica possibilità giuridica per evitare questa situazione è l’uscita del Comune dall’Unione».

Chiarissimo il riferimento alla sentenza del Tar che ha sospeso la revoca della convenzione per la gestione degli impianti alla Sipre perché questa - nonostante il punto fosse parte vincolante della stessa convenzione - non aveva adempiuto a regolarizzare le sue tante posizioni sugli usi civici, in primis quella riguardante la centralina idroelettrica di Pian della Regina.

Il tempo di annotare il voto favorevole della minoranza («E’ l’unica soluzione per Crissolo» ha detto Massimo Ombrello) ed un lunghissimo volo pindarico di Aldo Perotti, capace di spaziare dalla Città Metropolitana al Recovery Plan, poi il voto: unanime. Crissolo lascia l’Unione.

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