Crissolo, ipotesi sanatoria per la centralina elettrica il caso Cambia prospettiva la vicenda di Pian della Regina

Crissolo, ipotesi sanatoria per la centralina elettrica il caso Cambia prospettiva la vicenda di Pian della Regina
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C'è il rischio concreto che ci ritroveremo di qui a qualche settimana a scrivere «scusate, ci siamo sbagliati», circa le presunte irregolarità della captazione della centralina di Pian della Regina. Dagli ambienti vicini all’Unione Montana dei Comuni arriva un messaggio inequivocabile: «Ma quale rischio? Finirà ancora una volta a tarallucci e vino».

Dell’intricata questione ci eravamo occupati a giugno, quando una voce autorevole dell’Unione aveva segnalato uno scritto a firma del responsabile del servizio Paolo Goldoni. Nel documento, inviato ai proprietari della centralina, il funzionario preannunciava un’ordinanza di “ripristino dei luoghi” della zona in cui le tubature raccolgono l’acqua che, cadendo a valle, aziona la turbina che - a sua volta - produce energia elettrica.

Tutto era nato parecchi mesi prima. L’ispezione di due tecnici aveva “scoperto” come le opere realizzate per la captazione dell’acqua risultassero difformi nelle dimensioni rispetto a quello che era il progetto originale approvato dalle autorità competenti.

Un abuso allora descritto come “non sanabile” con il consueto condono: di fatto il “ripristino dei luoghi” sembrava avere come unica strada percorribile la demolizione delle opere di captazione.

Cosa sia cambiato da quei giorni ad oggi, al di là - si dice - di una fitta opera di mediazione dello stesso funzionario, è cosa che appartiene all’imperscrutabilità di quanto accade sotto il cielo di Crissolo.

Rimane il fatto che oggi il “non sanabile” di ieri sarebbe diventato “sanabile” e tutto potrebbe finire con una sanzione pecuniaria (peraltro neppure troppo invisa, per non dire auspicata, alla controparte). E quell’ordinanza che fonti dell’Unione avevano assicurato in partenza entro i 10 giorni successivi, poi diventati 30 per dare tempo agli interessati di prendere conoscenza degli atti, con ulteriore slittamento a fine agosto (al rientro del funzionario dalle ferie), trascorsi 90 giorni ancora aspetta di essere spedita. E forse non lo sarà mai.

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