Dalle Alpi al Sahara, seguiamo il viaggio del falco

Dalle Alpi al Sahara, seguiamo il viaggio del falco
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È stato recentemente distribuito il numero 44 della rivista InfoMigrans, bollettino semestrale di informazione del Progetto Migrans e sulla migrazione dei rapaci in Italia.

Avviato negli anni Novanta, il progetto è coordinato dall’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime e mette in rete trentadue punti di osservazione distribuiti in tutta Italia; lo scopo è monitorare il passaggio dei rapaci migratori e di valutare la consistenza delle loro popolazioni nel tempo.

Il Parco del Monviso prende parte a questa attività di monitoraggio dal 2001: il sito di osservazione è il Bric Lombatera, altura in valle Po, nel territorio di Paesana a poca distanza da Pian Munè. Nel corso degli anni sono stati osservati in totale quasi 80 mila esemplari di rapaci migratori, con una netta prevalenza del Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), specie target delle osservazioni, che intraprende un affascinante viaggio attraverso il Mediterraneo lungo le rotte di Gibilterra e dello Stretto di Messina fino a sud del Sahara.

Il 2019 ha registrato il passaggio complessivo di 4.461 esemplari, appartenenti a nove diverse specie: come di consueto, il Falco pecchiaiolo è la specie per la quale è stato contato il maggior numero di individui, 4.349. Tra le altre specie osservate merita citare il Biancone, il Nibbio bruno, il Falco di palude, l’Albanella reale, la Poiana, lo Sparviere, l’Astore e il Lodolaio. Di particolare interesse il passaggio di un esemplare di Cicogna nera il 23 agosto.

«Da ormai quasi vent’anni il Parco del Monviso collabora con convinzione al Progetto Migrans sottolinea il presidente, Gianfranco Marengo -. Allestire ogni anno, tra agosto e settembre, il campo di osservazione è un grande impegno per i nostri guardaparco, ripagato dalla consapevolezza dell’importante obiettivo dei monitoraggi. Il progetto è, inoltre, un bellissimo esempio di collaborazione tra enti ma soprattutto un consolidato appuntamento di “citizen science”, dal momento che ogni anno sono numerosissimi i volontari e gli appassionati birdwatchers che affiancano e coadiuvano il personale del Parco nelle osservazioni. A tutti loro va il nostro più sincero ringraziamento per il prezioso contributo».

Dalle osservazioni, si legge nel bollettino, emerge come su larga scala gli ecosistemi idonei per la vita delle specie migratorie di rapaci siano in buona salute a livello italiano ed europeo. Una buona notizia, purtroppo in parte controbilanciata in negativo dal permanere di zone sulle coste del Mediterraneo in cui il bracconaggio di questi animali è tuttora praticato senza un reale controllo da parte delle autorità.

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