Data storica Coraggio e passione ispirarono l’opera, costata appena 70 milioni di lire, oggi raccontata in un libro La strada dell’Agnello ha cinquant’anni Sabato 19 settembre 1970 l’inaugurazione Sabato l’evento: prima sul colle, poi al Chalet di Pontechianale

Data storica Coraggio e passione ispirarono l’opera, costata appena 70 milioni di lire, oggi raccontata in un libro La strada dell’Agnello ha cinquant’anni Sabato 19 settembre 1970 l’inaugurazione Sabato l’evento: prima sul colle, poi al Chalet di Pontechianale
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Nonostante sul versante francese si sia in ritardo rispetto alla tempistica concordata, il 19 settembre 1970, un sabato, per quanto attraverso una pista ancora precaria, sprovvista di barriere e delle più importanti opere e di un idoneo sedime, le autovetture delle autorità risalgono i tornanti per raggiungere la sommità del colle.

Se qualche indugio si registra da parte francese nella tempistica, non così nella comunicazione.

Infatti, mentre i due quotidiani piemontesi, La Stampa e la Gazzetta del Popolo, ignorano il fatto (vi avevano fatto modesti cenni nell’autunno del 1969), protesi come sono in quegli anni ad occuparsi di cronaca nera, il quotidiano di Grenoble Le Dauphiné libéré il 21 settembre enfatizza l’evento con un titolo a piena pagina: “Inaugurèe par le autorites italiennes et françaises, la route du Col Agnel. A 2746 mètres d’altitude est une des plus hautes du monde”. E nel sottotitolo aggiunge: “Elle porte desormais le nome du général Guillaume”.

A parte il paio di metri che saranno ballerini fino alla collocazione del cippo che segna i 2744 metri sul livello del mare, i francesi non fanno economia di entusiasmo. Quando si dice la “grandeur”!

Di qua delle Alpi, la cerimonia viene raccontata da due giornali di partito, La Vedetta, organo della Democrazia Cristiana, e Lotte Nuove, foglio del partito Socialista, e dal settimanale diocesano Corriere di Saluzzo.

SUL GIORNALE DELLA DC

Il giornale dello scudocrociato associa ancora i destini dei colli della valle Maira e della val Varaita, che in quegli anni sembrano procedere appaiati. Parlando di nuovi sbocchi verso la Francia, titola: “Il colle del Maurin e dell’Agnello saranno pronti per il prossimo anno”.

Concetto analogo viene ribadito dal Corriere di Saluzzo, il quale evidenzia che “Diventano realtà i valichi del Maurin e dell’Agnello”.

Anche il giornale del garofano, nonostante gli esponenti locali del partito Socialista non avessero mai mostrato particolare euforia per l’Agnello, titola con convinzione: “La strada del Colle Agnello: nuova via per la Francia”.

Il direttore di Lotte Nuove, Sergio Damilano, evidenzia un particolare singolare. In un articolo di cronaca minuziosa (la più dettagliata per parte italiana) inserisce una nota di colore. «In mezzo al carosello di vetture, un vero gentiluomo della due ruote, il giovane ing. Luigi Dematteis di Sampeyre, arrancando sui pedali della sua bicicletta, dimostrando doti eccezionali di scalatore, forse per primo nella storia con tale veicolo, ha pur egli raggiunto la sommità del colle». Anche il cronista de Le Dauphiné libéré, Jean Savoye, rileva questo particolare a chiusura del suo ampio servizio avventurandosi in un singolare parallelismo storico. Scrive Savoye: «Tandis que les véhicules officiel descendent vers l’Italie pour l’intermède gastronomique, le premier utilisateur officiel franchit le col à vélo: c’est un coureur cycliste de Chianale. Un précurseur, en somme, comme le furent ceux qui gravèrent le millésime 1796 dans la roche du col: des déserteurs de l’armée de Bonaparte, peut etre…?».

Mai tante autorità si erano ritrovate sulla sommità di un colle a quell’altezza.

La delegazione italiana comprende il senatore Giovanni Giraudo, il prefetto Francesco Lattari, il presidente del Bim Paolo Albonico, il neopresidente della Provincia Mario Martini, da pochi mesi subentrato a Giovanni Falco. Al suo fianco i due nuovi consiglieri provinciali della valle Varaita, freschi di elezione: Adelmo Crosetto (Dc) e Marcello Garino (Psi). Completano la rappresentanza Mario Bovo, vicepresidente della Camera di commercio, Gianromolo Bignami, direttore dell’Azienda autonoma della Montagna, i sindaci dell’alta valle e vari altri amministratori valligiani. A fare gli onori di casa, il segretario comunale di Sampeyre e del Bim, Giuseppe Bastonero. Tra le personalità presenti anche il poeta di Frassino Antonio Bodrero (Barbo Toni Boudrìe), leader del nascente Mao (Movimento Autonomista Occitano) insieme al giovane Gianpiero Boschero, suo compaesano.

LE AUTORITA’ D’OLTRALPE

Per parte francese il prefetto delle Hautes Alpes, Charles André, quello che un anno prima aveva promesso di voler brindare con il sottoprefetto Bertrand, il senatore Jean Aubi, il deputato Paul Dijoud, i consiglieri generali Blanc Chabrand e Francois Bernard. Ma il protagonista indiscusso è il sindaco di Guillestre, il generale Augustin Guillaume.

«Alla cerimonia, che si svolge al meglio grazie anche alle condizioni meteo favorevoli - annotano i giornali dell’epoca -, sono presenti anche alcune graziose fanciulle di Chianale nei loro costumi tradizionali».

E pensare che appena un mese e mezzo prima si era sfiorato un incidente diplomatico. Albonico aveva un appuntamento con i francesi il 24 luglio in cima al colle, che era stato però disatteso. Per la prima volta in assoluto, era salito al colle in auto insieme ai sindaci di Sampeyre e Casteldelfino e ai geometri Bignami e Abbà.

SCAMBIO DI LETTERE

«Ho atteso invano per quasi due ore il vostro arrivo - scrive Albonico ai consiglieri generali Chabrand e Bernard - poi, ritenendo che qualche impedimento vi avesse costretti a rinunciare all’incontro, sono ridisceso a valle. Durante la sosta al colle - rileva il presidente del Bim con rammarico - ho avuto modo di constatare che i lavori per il prolungamento della strada dal rifugio in poi non sono ancora iniziati, la qual cosa m’aveva sul momento un po’ preoccupato in quanto a quell’altitudine non sono molti i mesi dell’anno in cui si possa lavorare. A tranquillizzarmi è giunta però proprio oggi (28 luglio) una lettera del gen. Guillaume, con la quale mi s’informa che il servizio dell’Équipement aveva compiuto sul terreno gli ultimi studi del tracciato e che l’apertura sarà realizzata in agosto».

Dal canto loro, i giornali italiani pongono l’accento sulla modestia della spesa sin qui sostenuta: 70 milioni di lire, 50 a carico del Bim, 20 a carico dello Stato.

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