Delibera copia-incolla dell’Unione e la valle Varaita diventa la val Maira

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Anche l’Unione montana valle Varaita ha approvato, in sede di giunta, il sostegno alla candidatura di Saluzzo e Terre del Monviso a Capitale della cultura 2024. E lo ha fatto con una delibera votata il 29 gennaio scorso. Si legge, nel documento, che «l’antica capitale del Marchesato, a cavallo tra Italia e Francia, vuole accendere i riflettori sulla montagna, intesa non solo come meta di svago e loisir, ma come luogo di innovazione e cultura, dalle tante vocazioni e opportunità soprattutto per i giovani».

Ciò detto, si prende atto che «la candidatura di Saluzzo è la prosecuzione di un percorso avviato da tempo con il Progetto Terres Monviso, che ha creato una rete di 68 comuni» e «visto il Manifesto dei Sindaci di Saluzzo e delle Terre del Monviso a sostegno della candidatura in oggetto» viene spiegato che «le città che avanzano la propria candidatura hanno la possibilità, per il periodo di un anno, di mettere in mostra le proprie peculiarità storiche e culturali, acquisendo prestigio» eccetera eccetera. Tutto pacifico, a prima vista.

Subito dopo, però, c’è uno svarione: si legge infatti che il territorio è inserito «in una vasta area collinare-montana alla quale la valle Maira appartiene». Valle Maira? Che c’entra? Non siamo in val Varaita?

L’inghippo è facile da intuire: la stessa delibera è stata approvata pochi prima dall’Unione valle Maira, e in sede di Unione valle Varaita un copia-incolla frettoloso ha generato l’equivoco.

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