Dovetta: «Impensabile lasciare la montagna senza un presidio»

Dovetta: «Impensabile lasciare la montagna senza un presidio»
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L’Unione Montana Valle Varaita chiede che al tavolo di lavoro per la definizione della strategia di intervento siedano anche gli amministratori delle valli alpine che gravitano sul Saluzzese, affinché siano tutelate le esigenze di chi in montagna continua a vivere, e che si valuti il criterio della minor distanza possibile dalle valli.

Il presidente Silvano Dovetta: «La montagna deve essere ascoltata allo stesso modo della pianura. L’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha puntualizzato che quello che si intende costruire è un ospedale del territorio e che la Regione si confronterà con le amministrazioni per identificare la migliore soluzione possibile».

Proprio in riferimento alla necessità che questa sia una scelta condivisa dal territorio, l’Unione Montana Valle Varaita chiede che al tavolo di lavoro per la definizione della strategia di intervento siedano anche gli amministratori delle valli alpine che gravitano sul Saluzzese, affinché siano tutelate le esigenze di chi in montagna continua a vivere nonostante le tante difficoltà.

«Anche chi abita nelle terre alte – dice Dovetta – ha diritto di prendere parte a scelte che muteranno in modo netto le condizioni dell’assistenza sanitaria sui territori. Spesso si considera la montagna come un luogo talmente poco popolato da non essere necessario prenderlo in considerazione in occasione di scelte come questa, che tuttavia ne condizioneranno in qualche modo il futuro. Si tratta, a mio avviso, di una valutazione errata: se infatti prendiamo come riferimento il territorio dell’allora Comunità Montana Valli del Monviso, che comprendeva le valli Po e Varaita, le persone che vivono in questa zona sono circa 45 mila, un numero pari a quello degli abitanti di Saluzzo e Savigliano messi insieme. Chiediamo quindi di prendere parte alla discussione sul futuro degli ospedali. La montagna deve essere ascoltata allo stesso modo della pianura».

SCELTA OCULATA

L’Unione Montana Valle Varaita auspica quindi che riguardo alla scelta per la nuova sede dell’ospedale si valuti anche il criterio della minor distanza possibile dalle valli, per evitare di rendere più difficoltoso e lento, a causa dell’aumentare dei chilometri da percorrere, l’accesso alle cure mediche per coloro che qui vivono.

«Nei prossimi giorni invieremo una lettera in tal senso al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi» conclude Silvano Dovetta.

La campagna lanciata da Dovetta ha immediatamente trovato appoggio nell’Uncem, l’unione dei comuni montani: «Perché questi temi non sono solo elemento di discussione tra sindaci ove insistono oggi i nosocomi - sottolinea Roberto Colombero, presidente Uncem Piemonte -. Occorre definire cosa fare delle strutture di Fossano, Savigliano, Saluzzo. Occorre che tutti i territori, con i rappresentanti delle Unioni montane, siano al tavolo regionale convocato dall'assessore Icardi che ringrazio per l'impegno. La sede di un nuovo centro di servizi dovrà tenere conto delle distanze, per non aumentare ulteriormente le sperequazioni tra zone montane e centri urbani».

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