Due settori chiave dell’agroalimentare si stanno riposizionando. Si conta sul ritorno della ristorazione Carne e latte in ripresa sui mercati
Con la riapertura della mobilità interna e il progressivo - ancorchè faticoso - ritorno alla normalità della ristorazione, il comparto agroalimentare deve fare i conti con l'esigenza di un riposizionamento rispetto alle nuove logiche di mercato. E' quanto sta avvenendo alla cooperativa Compral di Cuneo, principale player regionale della carne di razza Fassona e polo di riferimento della filiera piemontese del latte.
Spiega il direttore Bartolomeo Bovetti: «L'attività in questi mesi è proseguita non senza difficoltà, visto il calo di volumi fra il 15-20 per cento, ma con una sostanziale tenuta rispetto al pesante impatto della pandemia. E questo, voglio sottolinearlo, grazie anche alla forza organizzata dei 500 allevatori-produttori perno del sistema Compral. Ora il rapporto domanda-offerta si sta riorientando e dobbiamo essere pronti ad affrontare l'onda di un mercato congestionato, cercando nuove opportunità anche sull'estero».
Vediamo la situazione dei due settori, carne e latte. «Rispetto alla carne - osserva il dottor Bovetti - il mercato si stava stabilizzando, con segnali negli ultimi due anni che lasciavano presagire un futuro promettente. Il domani torna a essere un’incognita dopo l'emergenza sanitaria. La forte riduzione del commercio internazionale ha sicuramente favorito il prodotto nazionale. L’avvento della pandemia ha però stravolto il circuito distributivo. A pagarne il prezzo più alto sono quei tagli e quelle tipologie per le quali il canale Horeca rivestiva il ruolo prevalente. Per la Compral, che tratta carni di eccellenza, significa dover riorganizzare flussi e canali di sbocco. Teniamo conto - aggiunge il direttore - che nel frattempo la produzione agricola è andata avanti, per cui ci troviamo in questo momento ad avere i vitelloni pronti mentre gli acquisti presso la grande distribuzione e le macellerie sono ancora in attesa di stabilità».
Passiamo al comparto latte, che ha subito forti pressioni per la caduta della produzione casearia, soprattutto quella fresca. Dice Bovetti: «La filiera piemontese ha retto l'urto, abbiamo continuato i ritiri presso i nostri soci che in virtù dell'indice del prezzo hanno potuto apprezzare l'importanza di avere uno scudo in una fase così difficile. Devo rimarcare - sottolinea il direttore - il ruolo di Inalpi che si è fatta carico di smaltire ulteriori partite di prodotto non assorbito dall'industria lattiero-casearia. Il modello Compral, pur con le inevitabili oscillazioni, ha dimostrato la sua validità e ribadito il significato di una mutualità capace di dare risposte nei fatti. Il futuro ci vedrà impegnati a soddisfare le richieste Inalpi alle prese con il potenziamento delle torri del latte, in sinergia con la Ferrero, partner strategico della filiera».
L'ultima notizia è l'imminente inaugurazione della palazzina Compral Latte sorta accanto al laboratorio delle carni al Miac di Cuneo. Un grande affresco di Ugo Nespolo darà il benvenuto il giorno del taglio del nastro, previsto entro le prossime settimane.