Enrico Manino, addio al mattatore del teatro e del palcoscenico saluzzese

Enrico Manino, addio al mattatore del teatro e del palcoscenico saluzzese
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«Il teatro è una zona franca della vita, lì si è immortali». Queste parole di Vittorio Gassman rispecchiano perfettamente Enrico Manino che ha fatto del teatro amatoriale la sua vita. Enrico è deceduto venerdì scorso all’ospedale di Cuneo dopo essere stato colto da infarto. Aveva 72 anni.

Fin da giovane ha nutrito la passione per il palcoscenico dove in modo caleidoscopico era attore, regista, costumista, scenografo e autore di testi sia in italiano che in piemontese.

Fino agli anni ’90 aveva gestito con la sorella Consolata il negozio di casalinghi in piazza Risorgimento, dopo la pensione si era dato “anima e cuore” al suo hobby del cuore.

Dopo gli esordi da giovane nel Teatro del Marchesato, negli ultimi tempi aveva gestito il teatro Don Bosco da cui aveva preso il nome la Compagnia e in cui recitava in piemontese. Della Compagnia Manino è stato per anni presidente, occupandosi anche della rassegna teatrale.

Memorabili gli spettacoli e le gag con Giovanni Rabino in spettacoli di varietà come il famoso remake di “Ciao Cerea”. Alle esequie, conclusa la messa, è stato proprio l’amico Giovanni, accompagnato alla fisarmonica da Adalberto Amici, a intonare la canzone “Ciao Cerea” dandogli l’ultimo saluto assieme agli amici della Compagnia Don Bosco. Enrico era stato tra i fondatori del Gruppo storico del Saluzzese, dove si occupava anche dei costumi medioevali indossati dai figuranti. In passato era stato consulente per la creazione degli abiti di molte Castellane.

«Era un uomo di teatro a 360 gradi - lo ricorda Anna Lingua col papà Oreste che da anni recitano nella Compagnia del Don Bosco –. Sapeva perfettamente a chi assegnare una parte in base alle caratteristiche della persona. Curava ogni minimo particolare anche della scenografia aiutato dalla moglie Mariella, insegnante di matematica in pensione, che faceva la suggeritrice».

Era stato nel Consiglio Pastorale, spesso leggeva le letture in chiesa oltre a fare il volontario per l’Oratorio don Bosco. Al suo funerale, lunedì pomeriggio in duomo, hanno concelebrato molti parroci della diocesi.

Lascia la moglie Mariella Galliano, il figlio Lorenzo con Elisa, la figlia Roberta con Andrea e la nipotina Caterina, la sorella Cecilia, il fratello Alessandro con Claudia. La salma è stata tumulata nel cimitero cittadino.

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