Essendo residente a Sanfront, la spesa è stata suddivisa a metà fra i due comuni Piasco, concesso il funerale di povertà a una persona ospite della casa di riposo
Avere una adeguata sepoltura e un funerale dignitoso, sono tutte cose che potremmo considerare diritti. Eppure si tratta di servizi che vengono erogati a pagamento, con un esborso economico non indifferente che potrebbe mettere in seria difficoltà i meno abbienti.
E’ successo a Piasco, per una persona deceduta alla locale di Casa di riposo. Essendo questa dimorante a Piasco ma residente a Sanfront, i due sindaci si sono parlati decidendo in buon accordo di dividere la spesa a metà. In merito a tale decisione, è bene sapere che, in alcuni casi previsti dalla legge, il funerale può essere pagato dal Comune. Sono due le condizioni nelle quali gli enti locali pagano le esequie funebri: nel caso di famiglie indigenti, a un tale livello di povertà da non potersi permettere un funerale, oppure nel caso in cui chi muore è nullatenente, non ha parenti prossimi o questi ultimi sono tutti nullatenenti e quindi hanno bisogno dell’aiuto pubblico.
Nel caso di Piasco, è stata la Casa di riposo Wild, a rappresentare l’urgenza di provvedere al seppellimento per l’evidente situazione sanitaria ed epidemiologica, informando l’amministrazione guidata da Roberto Ponte sullo stato di indigenza in cui versava la persona deceduta, seguita dal Consorzio Monviso Solidale e assistita da un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale di Cuneo.
Il sindaco Ponte, sentito il collega di Sanfront Emidio Meirone, ha così disposto il pagamento delle esequie, quantificato in mille euro e da suddividere a metà fra i due Comuni.