Ex cinema di Revello: quanti ricordi!

Ex cinema di Revello: quanti ricordi!
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Se dici cinema a Revello sollevi il coperchio di un contenitore di ricordi ed esperienze, che toccano almeno tre generazioni.

È bastato che il sindaco Daniele Mattio, durante i sopralluoghi in vista dei prossimi lavori di riqualificazione dell’edificio di piazza Don Bosco, postasse su Facebook una foto dell’interno, in evidente stato di abbandono, per raccogliere una ridda di commenti e curiosità che hanno il sapore della nostalgia. Un amarcord reso possibile dai social network, che abbiamo raccolto intercettando gli utenti più “attivi” sull’argomento e anche qualche ricordo “extra”.

Cominciamo dalla nostra penna locale Piermario Fraire, in arte Papà Lice, che durante il periodo della pandemia ci ha tenuto compagnia con le storie di Ghitin, ideate per gli ospiti della casa di riposo di Revello, costretti tra le mura della residenza per mesi senza contatti diretti con i propri cari.

Scartabellando tra gli album ingialliti dal tempo ritrova una foto del 3 maggio 1960, scattata proprio all’ex cinema: la più celebre esibizione della Passione di Cristo, in una messa in scena che ha visto impegnati tanti bambini e anche una certa cura scenografica. Per esempio, nella seconda foto, un rudimentale carrucolamento permette al nostro piccolo Piermario di essere sollevato su di un balconcino ai lati del palco. Una rappresentazione che ebbe talmente tanto successo da essere poi replicata al teatro Alfieri di Torino.

Racconta Fraire: «Questa è la foto della prima di una serie di messe in scena della Passione, diventata per Revello un momento sentito. Avevo 12 anni. Dopo aver consegnato il calice al Signore, con questo sistema mi hanno portato davvero in alto, che tremarella! È sempre andato tutto bene tranne quella volta che mi avevano legato una nuvola di cartone, come se fossi imbragato alla stessa. Peccato che a metà salita sia caduta sul palco, con qualche brivido da parte di pubblico e organizzatori».

Ci furono poi numerose altre rappresentazioni e lo stesso Fraire partecipò a una dei primi anni ’70: «Ero più grande e lavoravo già. Mi avevano proposto un altro personaggio. Credo sia quella volta che portammo il nostro spettacolo anche a Torino».

Fraire fu protagonista, ancora più piccolo, dell’inaugurazione dell’edificio: «Ricordo che avevo recitato una poesia in piemontese scritta da don Mario intitolata “Sagrin gross”. Conservo ancora il foglio con il testo che recitai emozionato. Ricordo che come gran finale di quell’evento ci avevano fatto indossare una camicia rossa: poi tutti sul palco in un vorticoso girotondo a cantare “Garibaldi fu ferito”, sventolando la bandiera italiana».

Attivissimi per anni nell’organizzazioni di eventi musicali, Corride e altre iniziative all’ex cinema furono Renzo Audifreddi e Decimo Polidoro. Il primo si è già dato disponibile per raccontarci i suoi ricordi; il secondo ci ha lasciato nel 2014 ma la passione musicale della sua famiglia è rimasta intatta con l’impegno sui palchi dei figli.

Anna Moine racconta: «Io all’ex cinema ricordo i film, ma più di tutti la rappresentazione della Passione. Mia madre ci portò a vederla e mi è rimasta nella mente. Ero piccola e i ricordi sono un po’ sbiaditi ma belli»

Angela Lantermino: «Ricordo i film visti sul grande schermo ma mi resta nella memoria il Festival musicale dei Bambini».

Donatella Franza: «Ho partecipato alla messa in scena di una delle Passioni. Il cartellone cinematografico non era sempre aggiornatissimo, ma ricordi di aver visto lì “Le comiche”»

Margherita Calvetti: «Mi ricordo benissimo la Passione, ma anche poi la Corrida: mio papà e mia zia parteciparono a entrambe».

Vilma Dalmasso: «Che bei ricordi! Al cinema noi in gioventù andavamo tutte le domeniche dopo aver assistito alla benedizione in parrocchia».

Maria Giuseppina Martino: «Mi ricordo quei tendoni blu, che sembravano plastica morbida: mi piacevano tanto, forse perché a casa mia non avevamo tende alle finestre. Il cinema forse non dave le ultime uscite ma a noi andava bene così».

Anna Maria Colombo: «Don Mario organizzava lo Zecchino d'oro per i bambini. Anche i miei figli hanno partecipato».

Mara D'Onofrio: «Io, come credo anche il sindaco Mattio, andavamo al catechismo nei locali dell’ex cinema, ma mio nonno mi ricordo sempre che mi raccontava di quando aveva partecipato alla costruzione».

Franca Pasio: «Quando abbiamo celebrato la Prima Comunione, dopo la funzione abbiamo mangiato colazione lì: quanti anni sono passati».

Paola Capellotti: «Ho fatto alcuni saggi di danza classica su quel palco, che bei ricordi».

Maria Giuseppina Martino: «Ricordo la posa della prima pietra: ero piccola. C'era don Mario come parroco».

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