Fajk hgufgy In sinagoga e al cimitero, omaggio alla comunità ebraica di Saluzzo hrgerhg khkjh
Come ogni anno, lunedì mattina, nella Sinagoga in via Deportati Ebrei, l’amministrazione comunale insieme a vari enti, associazioni e scuole ha promosso una cerimonia in occasione della Giornata della Memoria per ricordare, onorare e tenere vivo il ricordo dell’Olocausto perpetrato durante la seconda guerra mondiale.
Assente per motivi di età e di salute, il rappresentante della Comunità israelitica di Torino, Giuseppe Segre, ha affidato ad un messaggio scritto il suo pensiero.
Segre, dopo aver ricordato vari esponenti saluzzesi assassinati nei campi di sterminio, ha indirizzato un particolare pensiero a don Francesco Brondello, il parroco di Valdieri che, durante la persecuzione, concorse a salvare la vita a numerosi ebrei fuggiaschi.
Prima del suo intervento, gli studenti delle scuole medie superiori, Soleri Bertoni, Bodoni e Denina, hanno dato lettura dei nomi delle tante vittime saluzzesi della Shoah e di alcune loro lettere inviate ai familiari dalla prigionia.
Nel suo discorso, il vescovo di Saluzzo, Cristiano Bodo, ha posto l’accento sulla necessità di intensificare il dialogo interreligioso, ricordando come il grande “padre Abramo” faccia degli Ebrei i fratelli maggiori dei Cristiani.
Le parole del vescovo hanno evidenziato come «occorra fattivamente impegnarsi per realizzare quello spirito di fratellanza universale che viene meno quando l’uomo si allontana da Dio».
Conciso ma lontano dalla retorica l’intervento del sindaco Mauro Calderoni, il quale non ha mancato di far cenno al clima pesante che si vive nel Paese e ai rigurgiti di odio razziale e antisemitismo che hanno raggiunto l’apice a Mondovì con la scritta ingiuriosa sulla porta della casa della scrittrice ex deportata Lidia Rolfi Beccaria.
«Dobbiamo avere il coraggio di dire che non tutte le opinioni hanno diritto di essere espresse, almeno non quelle che istigano alla violenza e calpestano valori - ha detto Calderoni - che in democrazia non sono negoziabili».
La cerimonia si è conclusa nel cimitero degli Ebrei, dove è stata posta una corona d’alloro davanti alla lapide, situata all’ingresso, che riporta i nomi delle vittime saluzzesi nei campi di sterminio.
Lunedì sera, alle 21 al cinema teatro Magda Olivero, c’è stata ancora la proiezione del docu-film "Liesel. Storia di un esodo sotto una buona stella" di Fabio Gianotti e Sante Altizio.
La serata è stata introdotta da Sandro Capellaro, che ha ricordato la figura di Gigi Ferraro, scomparso la scorsa settimana, che tanto impegno aveva profuso nella ricerca sul drammatico esodo degli Ebrei di Saint Martin Vésubie.