Farina: «Il festival è stato un modo per ritrovarci...»

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“Venezia è un atto di coraggio” aveva sostenuto all’inaugurazione del 2 settembre la madrina del Festival del Cinema Anna Foglietta. “La mostra di quest’anno è un laboratorio di ripartenza” aveva aggiunto il direttore Alberto Barbera. Una tesi condivisa appieno anche da Giorgia Farina, giovane e promettente regista romana che in laguna, nella sezione delle “Giornate degli autori”, ha presentato “Guida romantica a posti perduti” con Clive Owen e Jasmine Trinca, un lavoro che è stato accolto con un caloroso applauso al termine della proiezione e con giudizi molto positivi dalla critica. Il cinema post lockdown - come un po’ tutto il mondo dello spettacolo - sta vivendo ancora un momento molto difficile, ma sta cercando di ripartire.

“Il Festival è stato un grande abbraccio a chi fa cinema, agli spettatori e a tutto il mondo dello spettacolo - ci ha detto Giorgia Farina - In laguna si respirava una gran voglia di tornare in sala. E’ stata una cosa molto bella, un modo per ritrovarci dopo tanto tempo, per parlarci, confrontarci, guardare al futuro... Sono davvero contenta di aver partecipato a questa edizione”.

Non è la prima volta che la regista romana è protagonista a un festival: i suoi cortometraggi sono stati presentati a Venezia ma anche a Berlino. Per il grande schermo ha scritto e diretto “Amiche da morire” e “Ho ucciso Napoleone”, i suoi lavori hanno ottenuto nomination e premi ai David di Donatello, Golden Globe e Ciack d’Oro. Insomma nonostante la giovane età ha già saputo farsi strada. E “Guida romantica a posti perduti”, il suo terzo lungometraggio, rappresenta una nuova sfida. “E’ stato emozionante presentare il film a Venezia in questo momento. E’ stato un lavoro lungo, difficile e reso ancora più complicato dal lockdown: siamo partiti in 70 da Roma, abbiamo toccato diversi posti perduti arrivando fino in Inghilterra. E di questo devo ringraziare tutti: dagli attori a tutti gli operatori, dalla produzione alla distribuzione”.

La storia del film è un insolito red movie attraverso l’Europa alla ricerca di luoghi dimenticati durante il quale una coppia di sconosciuti, Allegra e Benno, entrambi intrappolati in una quotidianità bugiarda, viene a patti con il proprio passato. Un viaggio che parte dalla chiesa di San Vittorio a Roma, ai margini di un trafficato tratto della Salaria, che Tarkovsky ha usato come location del famoso “Nostalghia”. Il viaggio raggiunge il villaggio operaio di fine Ottocento di Crespi d’Adda dichiarato patrimonio dell’Unesco; fa tappa al castello abbandonato di Chateau Thierry, raggiunge il parco acquatico abbandonato per terminare con il campo militare abbandonato di Standford. “Sono appassionata di archeologia urbana, amo molto viaggiare e a volte mi spaventa. Questi luoghi esprimono un’atmosfera contagiosa e sono pieni di energia, anche se sono vuoti, abbandonati. Mi è capitato spesso di vivere l’idea di una vacanza con trepidazione ma poi nel momento della partenza mi trovo a confrontarmi con ansie e aspettative che rovinano l’esperienza vera e propria. Nel film il team della ricerca del proprio posto nel mondo per entrambi i personaggi sta proprio nel rendersi conto che l’idea prestabilita del vivere può essere molto diversa da quella vera. E anche se quella vera è spesso divorata dall’ansia del futuro che ci allontana dal presente, non resta che abbandonarcisi e viverla”.

Lavorare con Clive Owen - uno dei più apprezzati attori britannici, candidato all’Oscar e vincitore del Golden Globe - e con Jasmine Trinca - una delle più brave attrici italiane e vincitrice del David di Donatello - è stato stimolante. “E’ stata un’esperienza stupenda, abbiamo costruito i personaggi di Allegra e Benno anche grazie a loro dando ancora più valore umano a questa storia delicata. Ne sono usciti due protagonisti diversi nelle loro disfunzionalità: lei una giovane che ha paura di vivere; lui un uomo al quale la vita sta chiedendo il conto. Queste diversità permettono alla storia di evolversi in un susseguirsi di crescendo personali ed emotivi. E i due si scoprono molto più simili di quanto credevano all’inizio. Alegra e Benno sono due bugiardi che non vogliono cambiare ma alla fine si rispecchiano l’uno nell’altra”.

Qual è il messaggio di “Guida romantica a posti perduti”?

“Dobbiamo amarci un po’ di più, imparare ad accettarci, vivere in pace con noi stessi e darci una seconda occasione”.

La pellicola - prodotta da Oplon Film con Rai Cinema e distribuita da Lucky Red - uscirà nelle sale l 24 settembre. Con quale obiettivo? “Spero piaccia al pubblico”.

E dopo Venezia cosa ci sarà? Cosa bolle in pentola?

“Intanto mi godo questo momento”

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