Festeggiati con “El Dolfo” i dieci anni dell’Autin un nebbiolo per la cantina di barge

Dieci anni fa Mauro Camusso e il cugino Pier Carlo Gasca - che purtroppo non c’è più - davano vita alla cantina L’Autin agli Assarti di Barge. Obiettivo, produrre vini di pregio da uve autoctone del Pinerolese e Saluzzese, e da vitigni internazionali reimpiantati fra Campiglione Fenile e i declivi dell’Infernotto.

Quella scommessa lanciata nel 2010, che poteva apparire un sogno, oggi ha le fattezze di una bella realtà del territorio. E per festeggiare il decennale, alla variegata gamma che comprende tutte le tipologie (bianchi, rossi e rosati, il Metodo Classico affinato in miniera e il suadente passito), si è aggiunto il Nebbiolo, eccellenza piemontese, qui lavorata con perizia dall’enologo Gianfranco Cordero.

Il Nebbiolo dell’Autin si chiama “El Dolfo”, omaggio ad Adolfo Beltramo, per tutti “Dolfo”, suocero di Mauro e imprenditore della pietra, attività proseguita dalla famiglia. Suo era il vigneto originariamente investito a vitigni locali, come usava un tempo, poi espiantati a favore del Nebbiolo.

Il primo millesimo di “El Dolfo” datato 2018, è stato presentato in video-conferenza venerdì scorso, con una degustazione a distanza fra Barge, Saluzzo, Torino, Langhe e Astigiano. Riproponendosi tutti di poter presto brindare robustamente “in presenza”, con lo staff e i Camusso al completo (in cantina è entrata con passione la figlia Elisa).

“El Dolfo” matura un anno in botti francesi da 20 Hl e dopo l’imbottigliamento riposa altri 12 mesi in cantina. Di carattere austero che si ammorbidisce nello schiocco sul palato, svela sentori di violetta e lampone. Il gusto è armonico e delicato, la tannicità equilibrata con finale asciutto. Ideale per le grandi carni e i piatti delle feste.

Per un Natale come quello che viene, sarà di provvidenziale consolazione.