Finalmente è finita la scuola

Finalmente è finita la scuola
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Finalmente è finita la scuola, anzi è finito questo tipo di scuola cui eravamo costretti e che sembra non essere piaciuta a nessuno.

Gli studenti hanno scoperto con sorpresa che alla fine della fiera l’alzarsi la mattina per andare in classe gli piaceva, anche se certo è stato comodo collegarsi in video dal proprio letto, nonostante il terrore delle mamme che temevano che una inquadratura sfuggita ai figli svelasse qualche loro mancanza nelle pulizie della stanza o chissà cos’altro.

E i professori? Anche loro alla fine hanno capito che quei diavoletti in fondo gli mancavano. A me è mancato tantissimo il contatto umano, che certo non possono darti Classroom, Meet, Zoom o altre diavolerie simili cui ci ha obbligato il lockdown e la conseguente didattica online.

Ora nei bar e nelle pizzerie saluzzesi, in queste sere, i ragazzi festeggiano la fine della tortura, soprattutto ora che l’Azzolina - che con quei capelli neri corvini e le labbra rosse fuoco, tutto sembra tranne che una ministro della Repubblica - ha deliberato il “tutti promossi”!

Intanto, le mamme, che fuori dai locali aspettano i più piccoli, senza mascherine, appiccicati l’uno all’altro come se nulla fosse, guardano terrorizzate a settembre.

Una mammina in attesa mi riconosce mentre passo e mi ferma: «Lei è quello che ha scritto un libro sul bullismo - mi dice quasi saccente -. Bene, se c’è stata una cosa positiva in tutto questo marasma scolastico causato dal coronavirus, è stata la fine dei bulli. Mio figlio era continuamente bersagliato: nell’intervallo, sul pullman, fuori e dentro la classe. Adesso che tutto era online e questi momenti di connivenza erano stati aboliti dalle lezioni virtuali, viveva molto più sereno».

Beh, almeno una cosa, all’interno di questa tragedia, è davvero andata bene!

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