«Fra un anno la scuola di Pagno sarà pronta» parla il costruttore: l’opera riflette il senso di comunità
Un progetto da 1,6 milioni di euro, finanziato in toto dalla Regione in seguito alla stipula di un dettagliato protocollo d’intesa che nei mesi scorsi ha richiesto un lungo lavoro di burocrazia tra Comune e tecnici di palazzo Lascaris.
In primavera è poi arrivata, finalmente, la chiusura della gara e un mese fa l’avvio dei lavori: i cittadini di Pagno vedono ora svilupparsi il cantiere della scuola, il più importante degli ultimi anni. Un progetto che salvaguardia il mantenimento del servizio dopo che per mesi si sono rincorse voci di una possibile chiusura da parte della direzione didattica.
A guidare il raggruppamento temporaneo di imprese che realizzerà il nuovo edificio tra strada Provinciale e via Canavere è la Editel di Nucetto, che ha presentato l’offerta risultata vincente nel bando di gara, con un ribasso di oltre il 10 per cento. Per il Comune si tratta di un risparmio, rispetto ai costi messi a preventivo, di quasi 140 mila euro.
L’amministratore delegato della ditta è Gabriele Gazzano, presidente dell’Ance di Cuneo, l’associazione dei costruttori edili aderenti a Confindustria. Proprio da lui ci siamo fatti raccontare le caratteristiche progettuali.
Gazzano, come sta il settore edilizio dopo questi anni difficili e la pandemia?
«È letteralmente tutto da costruire. Noi stiamo lavorando anche sull’immagine, cercando di rilanciare il nostro mondo: siamo un’azienda di provincia, caratterizzata da una certa operosità, che offre un approccio pragmatico ai problemi. Con i diversi finanziamenti in ambito di edilizia scolastica (in fase di pre-aggiudicazione anche l’Itis da 7 milioni sulla collina di Verzuolo, ndr) si è aperto un interessante sbocco sul Saluzzese. Nelle nostre sedi satellite di Torino e Milano cerchiamo di portare la qualità tipica del lavoro “di provincia”».
Come ha trovato Pagno?
« Non conoscevo la valle Bronda: ho rinvenuto tante analogie con la “nostra” Nucetto, 500 abitanti all’imbocco della valle Tanaro. Piccoli paesi dove è ancora vivo il senso della comunità e del territorio e questo si percepisce anche nella passione con cui si progettano le cose. Un “modello umano” che si riflette sull’amministrazione della cosa pubblica e, nel nostro caso, sul fare impresa».
Qualcuno ritiene che una nuova grande scuola in una piccola valle sia un progetto anti-storico, una cattedrale nel deserto.
«L’amministrazione di Pagno ha avuto intuito e capacità strategiche per ottenere questo finanziamento. Offrirà ai residenti un servizio scolastico con infrastrutture di alto livello e questo potrebbe attirare nuovi insediamenti. Non ci dimentichiamo che la pandemia ha riacceso la voglia di modelli abitativi ampi, luminosi, con giardino. Nei piccoli centri è importante consolidare pochi servizi essenziali, presidi sanitari, sedi didattiche e internet, per poter offrire a chiunque l’opportunità di lasciare la città per vivere, meglio, in periferia».
Chi lavora con voi nella realizzazione della scuola?
«L’associazione temporanea coinvolge anche la Mit di Nichelino per gli impianti. Abbiamo poi collaborazioni con un’azienda di Trinità e una di Buttigliera Alta, con le quali abbiamo già realizzato diversi edifici legati al mondo della formazione, per il Politecnico di Torino e per Tim (scuola privata). Abbiamo dichiarato prima, come nostra prassi, i fornitori del materiale, dalle cave di cemento (la Selghis di Scarnafigi), al legno del tetto».
Come si sviluppa concretamente il progetto?
«Da crono-programma ci vogliono 12 mesi. Abbiamo concordato un’ottimizzazione delle attività spalmate su 100 giorni che dovrebbero farci recuperare 2 mesi. Se non ci sono intoppi, l’anno scolastico 2022/2023 potrà cominciare nella nuova scuola. Noi abbiamo vinto un appalto multidiscipinare: edile, elettrico, meccanico: consegniamo la scuola “finita”, il Comune provvederà solo agli arredi. Siamo riusciti a praticare un ribasso importante anche se il prezzo delle materie prime dopo la pandemia è aumentato del 10%: è però un costo imprevisto, che non possiamo far ricadere sulla comunità pagnese».
C’è qualche preoccupazione per la vicinanza con il centro abitato: come rispondete?
«Si cercherà di utilizzare per ogni settore “cantieri di manutenzione”, con una scarsa interferenza con l’area circostante. In generale sarà un edificio a basso impatto ambientale, con una dispersione termica controllata, che rispetta gli standard di eco-sostenibilità: Pagno avrà una scuola moderna e funzionale».