Frontiere aperte e sì ai parenti-raccoglitori Sacchetto: bene la Ue, ora tocca al governo la difficile primavera dei produttori, tra clima pazzo e emergenza braccianti
Nei frutteti del Saluzzese sono iniziati ormai da qualche giorno i lavori con le prime operazioni in campo. Il problema della manodopera è impellente.
Manca appena un mese o poco più alle complesse operazioni di reperimento del personale stagionale, indispensabile per garantire la raccolta e lo stoccaggio della produzione.
Il clima di assoluta incertezza preoccupa però l’intero settore. La Commissione Ue ha dato disponibilità a “corsie verdi” per la libera circolazione dei lavoratori agricoli all’interno dell’Unione europea al fine di garantire le produzioni agricole e le forniture alimentari alle famiglie.
Dice Domenico Sacchetto, presidente di Asprofrut: «Bene la disponibilità Ue alle frontiere aperte con corsie verdi per gli stagionali. Ora tocca al governo adottare i necessari provvedimenti. Il distretto frutticolo saluzzese - è quello che a livello nazionale ne ha il maggior numero perché coprono il 65% degli ettari coltivati. Manca la manodopera e anche nei magazzini comincia a scarseggiare il personale. Coi kiwi siamo quasi al termine, mentre per le mele ci sono ancora un paio di mesi di lavorazione. Inoltre, tra poco inizia la raccolta dei mirtilli e poi via via le altre tipologie di frutta. Il problema della manodopera - nota Sacchetto - è drammatico. Per questo chiediamo da subito al governo provvedimenti adeguati».
La Coldiretti evidenzia come in Italia, senza lavoratori stagionali, sia a rischio più di un quarto del Made in Italy raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero.
Per sopperire alla mancanza di manodopera si apre ora la possibilità che a collaborare nei campi siano anche i parenti lontani, fino al sesto grado, in una situazione in cui molti sono senza lavoro, reddito e con difficoltà anche per la spesa, a condizione però che la prestazione sia resa a titolo gratuito.
«É necessaria, con urgenza - auspica la Coldiretti - una radicale semplificazione del voucher agricolo che possa consentire a cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università, attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nell’ attività di raccolta».
«Sul fronte della manodopera straniera stagionale - ribadisce Confagricoltura Cuneo – il ministero ha confermato che tutti i permessi di soggiorno in scadenza nel periodo tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020 vengono prorogati fino al 15 giugno, dando la possibilità ai titolari di effettuare richiesta di rinnovo dopo tale data. Il settore frutticolo rischia tuttavia di restare comunque bloccato dal momento che molti stagionali hanno fatto rientro nei loro Paesi e altri, disponibili a venire perché in possesso di contratti già firmati, non riescono ad arrivare».
Da qui la richiesta all’Unione Europea, in parte accolta.