Frutta, salgono a dieci i comuni per la gestione degli stagionali Zzzzz zzzzzz

Frutta, salgono a dieci i comuni per la gestione degli stagionali Zzzzz zzzzzz
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I Comuni dell’accoglienza diffusa per gli stagionali della frutta salgono da otto a dieci. A Saluzzo, Lagnasco, Costigliole, Verzuolo, Cuneo, Savigliano, Busca e Tarantasca si aggiungono quest’anno Manta e Scarnafigi.

Complessivamente potranno offrire 179 posti letto. Lo hanno comunicato i sindaci, in occasione delle presentazione dei dati sull’andamento dei flussi stagionali di lavoratori del distretto frutticolo. Una fotografia generale che da un lato fa emergere ancora una volta la criticità del fenomeno, in attesa di una legge, a livello nazionale, che disciplini il lavoro stagionale ma, dall’altro, evidenzia i numeri, da “grande industria” del settore. Ogni anno, nel distretto frutticolo che oggi si estende dalle porte di Cuneo a Cavour, lungo la fascia pedemontana delle valli del Monviso, sono oltre 11 mila i lavoratori stagionali impiegati e più di 18 mila i contratti siglati. È quanto si evince dal rapporto raccolto dai centri per l’impiego di Cuneo, Saluzzo e Savigliano. Rispetto a due anni fa è aumentata la percentuale di lavoratori originari dell’area Sub Sahariana, passati da 4600 a 7100.

Non più un’emergenza, ma un “fenomeno strutturale”. «E’ giusto porre l’attenzione a quelle centinaia di persone che ogni anno non hanno un posto dove poter dormire - sottolinea il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni - ma è corretto sottolineare come trova alloggio tra aziende, accoglienza diffusa, o per iniziativa propria la restante parte dei lavoratori stagionale, che supera le 10 mila unità».

Quest’anno, a causa delle gelate primaverili, ci sarà molta meno frutta da raccogliere, e il calo di lavoro preoccupa la filiera frutticola. Il tavolo della frutta saluzzese, che raggruppa sindaci, associazioni di categoria e produttori è intanto al lavoro su progetti pluriennali per migliorare il sistema dell’accoglienza. «Con il finanziamento ministeriale di 500 mila euro ottenuto tramite la Prefettura - aggiunge Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco -, abbiamo la possibilità di potenziare le strutture dell’accoglienza diffusa, che rappresentano una risposta efficace all’alloggiamento degli stagionali, mentre con il bando regionale si darà un sostegno anche alle aziende per l’affitto o l’acquisto dei moduli abitativi».

Nel corso dell’incontro di martedì a Lagnasco, cui hanno preso parte i sindaci o gli assessori dei dieci comuni del protocollo, Calderoni ha confermato che il Pas è da considerarsi «un’esperienza definitivamente terminata».

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