Fumata nera per il Fortino La disco non può riaprire

Fumata nera per il Fortino La disco non può riaprire
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Non sono bastate cinque ore di confronto, a tratti palpabilmente teso, né un sopralluogo nella discoteca a fare uscire dal camino della sala del conclave posta al primo piano del municipio l’attesa fumata bianca. Il Fortino non ha superato l’esame e continuerà a rimanere chiuso.

Lo ha deciso quando già erano calate le ombre della notte, giovedì scorso, la commissione comunale di Vigilanza dei locali di pubblico spettacolo, riunitasi per la seconda volta per decidere le sorti del complesso che contiene le sale da ballo del Fortino disco, Fortino Gold e dello Shock, chiuse da 14 mesi per via delle anomalie legate principalmente alla sicurezza e dei molteplici aspetti non conformi alle vigenti normative, come ad esempio quella, importantissima, antincendio (moquette e poltrone su tutti) riscontrate dagli ispettori che avevano a sorpresa compiuto un sopralluogo nella discoteca.

Presenti al sopralluogo il sindaco Emanuele Vaudano, la Polizia locale, il geometra Antonello Ferrero del Servizio manutenzioni e ambiente dell’Unione dei Comuni del Monviso, un elettrotecnico e i funzionari di Vigili del fuoco e Asl Cn1. Sarebbero emerse ancora quelle che vengono definite “gravi e corpose inadempienze” rispetto al percorso progettuale inizialmente indicato dalla commissione e concordato con la stessa.

Fra i rilievi più gravi mossi dai vigili del fuoco, il sistema di aereazione. Le sale del locale sono naturalmente dotate di grosse ventole di aspirazione, ma l’interrogativo del tecnici è stato: qualora un incendio interrompa l’erogazione dell’energia elettrica, come farebbero le ventole a liberare i locali dal fumo?

Le inadempienze sono corpose e di costosa soluzione, al punto che qualcuno della commissione ha lasciato intendere che forse sarebbe opportuno di procedere a step, mettendo a norma una sala per volta, partendo da quella che produce maggior reddito in entrata, per rientrare gradualmente nella normalità aziendale.

Cosa accadrà ora di quella discoteca aperta (pur se molto più piccola di oggi) nel lontano 1968 dall’ex sindaco Giovanni Battista Mattio, che un giorno - come ben ricordano quelli anagraficamente più “grandi” - decise di farsi da solo concorrenza all’altra sua sala danze presente in paese, il Pino Verde, è cosa difficilmente ipotizzabile.

Di certo sul tetto del Fortino stazionano grossi nuvoloni neri carichi di pioggia che non lasciano presagire nulla di buono. Nella sua storia ultracinquantennale la discoteca ha attraversato tanti momenti difficili e qualche mare in burrasca, riuscendo sempre a rimanere a galla per attendere tempi migliori, poi regolarmente arrivati. Questa volta sembra tutto molto, molto più difficile.

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