Giancarlo Guerreri, Gran Maestro Aggiunto della Gran Loggia d’Italia, spiega cos’è l’appartenenza oggi Tra Massoneria ed esoterismo: viaggio nel Piemonte spirituale

Giancarlo Guerreri, Gran Maestro Aggiunto della Gran Loggia d’Italia, spiega cos’è l’appartenenza oggi Tra Massoneria ed esoterismo: viaggio nel Piemonte spirituale
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Cos’è la Massoneria oggi e come è strutturata in Piemonte? Ci interroghiamo su questo a Torino, capoluogo che deve la sua fama anche per essere nel triangolo della Magia Nera (con San Francisco e Londra) e di quella Bianca (con Praga e Lione).

Tra esoterismo, simbolismo e appartenenza alle Logge, per fare chiarezza e sfatare dannosi luoghi comuni, incontriamo Giancarlo Guerreri, biologo, ricercatore e docente, autore di numerosi testi di carattere ermetico e psicologico ed esponente di spicco della Massoneria, nel suo ruolo di Gran Maestro Aggiunto della Gran Loggia d’Italia e Delegato magistrale della regione Piemonte.

Torino città esoterica e magica. Quanto di vero c'è?

«Questo mito riflette molta fantasia. Di certo ha influito la presenza di Gustavo Rol, il più grande medium della storia italiana che ha conosciuto personaggi di alto livello politico e scientifico, e di Nostradamus che pare vi sia stato in visita. Torino ha un'aurea di esoterismo grazie a presenze qualificate come Giuditta Dembech che ha raccolto molto materiale di studio. Bisogna però fare chiarezza sul concetto di esoterismo: c'è l'abitudine di parlare di materialità e spiritualità come entità distinte che invece andrebbero sintetizzate in un Uno, una monade, da cui deriva il tutto».

Nel suo libro La commedia segreta (edizioni Pegaso) ci sono molti riferimenti al Piemonte, all'esoterismo e alla Massoneria. Qual è la mappatura della regione in relazione alle Logge massoniche?

«Esistono tre obbedienze principali: la Gran Loggia d’Italia (l'obbedienza mista più grande), il Grande Oriente d'Italia (maschile, più numerosa) e la Gran Loggia Regolare d'Italia. Esistono oltre duecento obbedienze minori, una trentina in Piemonte. Quasi tutte le province hanno una rappresentanza, in Piemonte siamo circa 800 Fratelli, di cui 400 a Torino; numeri falsati dal Covid che non ha permesso nuovi ingressi, ma nelle tornate di ottobre avremo molti nuovi appartenenti».

Quali sono le motivazioni che portano ad avvicinarsi alla Massoneria?

«Un Profano può chiedere di farne parte perché è incuriosito e non è condizionato dai mass media. Con una serie colloqui (le “tegolature”) cerchiamo di capire se il Profano ha le caratteristiche: se è mera curiosità non è idoneo, ma lo è se c’è desiderio di conoscenza e genuina comprensione. La fedina penale deve essere pulita, i comportamenti e l'atteggiamento mentale adatti all'ambiente. Spesso sono i Fratelli di una Loggia che intuiscono le caratteristiche interessanti in una persona. In Massoneria non si fanno affari commerciali, né favoritismi: l'obiettivo è l'Uomo e il suo miglioramento, attraverso il riconoscimento dei propri limiti e il superamento di questi con il confronto coi Fratelli, che indirizzano verso conoscenze diverse. Il metodo massonico obbliga a rispettarsi, a parlare uno per volta su autorizzazione del Maestro Venerabile, non è permesso entrare in contraddizione troppo vivace o violenta con altri interlocutori, è rispettata la ritualità che favorisce la stabilità della componente emotiva oltre che razionale, mettendo in relazione intelligenze diverse all'interno del Tempio. Non si parla di religione o politica, temi che hanno portato numerosi dissidi nella storia. Accettiamo chi crede in entità trascendenti e superiori, mentre in Italia è impedito l'ingresso a chi si dichiara ateo: sarebbe una perdita di tempo avviare un percorso con chi nega l'esistenza di un altro tipo di consapevolezza spirituale».

Perché in Italia la Massoneria è vista con sospetto?

«Nei secoli ci sono stati atteggiamenti poco chiari della Massoneria contro la Chiesa che non hanno facilitato i rapporti, poi la P2, che non ha riguardato la Gran Loggia d’Italia, ha danneggiato l’immagine generale legandoci ad un concetto di potere, tant'è che la Lega esclude i massoni. Sono motivi legati alla scarsa conoscenza, perciò molti hanno timore a raccontare la propria appartenenza».

Svolgete attività solidali?

«In ogni tornata, con il Tronco della Vedova, raccogliamo le offerte usate a sostegno di famiglie di Fratelli in difficoltà o per altre iniziative. Abbiamo donato centomila euro alla Croce Rossa Italiana, acquistato un'ambulanza, ora aiutiamo i Fratelli colpiti dall'esplosione di Beirut. A Torino abbiamo una struttura riconosciuta che dà la possibilità di soggiorno alle famiglie dei bambini ricoverati al Regina Margherita».

Come rendete pubbliche le vostre attività?

«Sul portale granloggiaditalia.eu e con conferenze aperte anche al pubblico. Sono stato recentemente nominato responsabile nazionale della Comunicazione interna ed esterna della Gran Loggia d'Italia. Studieremo nuove strategie per uniformare la comunicazione».

Quali sono per il Piemonte i rapporti con le altre regioni?

«Siamo una cosa sola: tramite i vari Delegati magistrali è facilitata la frequentazione (all'intervista è presente il Maestro Venerabile Andrea Gallino della R.L. Nives Anselmi Albenga, ndr)».

Il sociologo Massimo Introvigne sostiene che i Puffi siano la metafora di una Loggia massonica... è vero?

«Sicuramente sì: sono azzurri (colore distintivo), hanno i guanti (come molti personaggi Disney, il creatore Walt faceva parte di un'obbedienza di ispirazione massonica) e berretto bianco, simbolo di purezza. Anche I Flintstones hanno un cappello a testa di bufalo: dove c’è ritualità si può ricondurre alla Massoneria, e nei film Matrix e The Truman Show assistiamo ad una iniziazione e una visione diversa della realtà».

La Massoneria è vista come il potere forte per eccellenza. Lei si sente un potere forte? «Assolutamente no. Il potere non mi interessa: dà responsabilità enormi e può avere effetti collaterali devastanti. Do priorità all’autocentratura, all'equilibrio con se stessi, alla pace interiore, a quello che Battiato definisce “Il centro di gravità permanente”: se stai bene con te stesso, stai bene con gli altri. Questo è il vero potere».

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