Gli acrobati del NUOVO GRUPPO “PURUN BAGNà N’T L’ARIA” A REVELLO E PAESANA «Camminando in equilibrio nel vuoto raccontiamo le bellezze valligiane»

Gli acrobati del NUOVO GRUPPO “PURUN BAGNà N’T L’ARIA” A REVELLO E PAESANA «Camminando in equilibrio nel vuoto raccontiamo le bellezze valligiane»
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Revello e Paesana, i due centri più popolosi della valle Po, diventano la suggestiva cornice delle prove di slackline del neonato gruppo “I purun bagnà n’t l’aria”, guidato dall’acrobata e giocoliere Luca Chiarva di Verzuolo.

Rientrato a casa per il periodo di emergenza sanitaria e ricevuta la notizia della chiusura (si spera solo momentanea) del Cirque du soleil nel quale era entrato pochi mesi prima, il 32enne artista locale ha ripreso in mano una delle sue passioni, l’equilibrismo, creando, all’inizio per gioco, insieme all’amica Elisa Dalmasso di Venasca, un gruppo di appassionati di questa nuova disciplina di importazione americana.

I due ora meditano di costituirsi in associazione e proporre i loro show nelle valli. Con loro anche Nicolò Degiovanni di Revello, che ha prestato un ciabot di famiglia per la camminata sul vuoto e il paesanese Luca Fantone, che ha proposto ai ragazzi una “passeggiata aerea” a Bric Arbet, in alta valle.

Chiarva, come mai questa idea?

«Abbiamo usato un nome goliardico per “territorializzare” la nostra area di azione: siamo tutti della provincia di Cuneo e abbiamo colleghi in Toscana, Trentino e Sicilia. In mancanza di una regolamentazione per questa disciplina, cerchiamo di diffondere da un lato la cultura ambientale e dall’altro la filosofia slackline: aspetti tecnici (preparazione e attrezzatura adeguata per la sicurezza) ma anche emotivi (purificarsi nella natura)».

Quanti siete?

«Quando siamo partiti eravamo una manciata di amici. Attraverso l’account Instagram “Slackline Cuneo”, si è creata fidelizzazione e le fila si sono allargate: ora siamo una trentina, 7/8 già camminano nel vuoto. Tra loro Omar Millone (Moretta), Pier Colapinto (Saluzzo), Samuele Magro (Verzuolo), Andrea Scarzelli (Cuneo)».

Dove piazzate la vostra fune? È pericoloso?

«Lo slackline è una disciplina nata 15 anni fa in America ed è in costante crescita. Esistono diverse sotto-categorie. Il waterline, su piscine e laghi, è ideale per imparare perché si ha l’ebbrezza del vuoto ma si cade in acqua; l’highline è la camminata in quota assicurati a diverse imbragature, quindi, a parte il senso di vuoto, non vi sono pericoli. La trickline aggiunge acrobazie e giocoleria all’equilibrio su corda».

Chi si avvicina a questa disciplina?

«Al contrario di quanto si possa credere, l’equilibrismo serve a tante persone per ritrovare se stesse. Per me è quasi una pratica meditativa. C’è qualcosa di ancestrale nel passeggiare in cielo».

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