Gli auguri della Castellana: coraggio, guardiamo avanti
Sono trascorsi due mesi (era il 9 febbraio) da quando mi sono affacciata sul balcone del Municipio insieme al sempre premuroso Ciaferlin, alle carissime Damigelle ed ai simpaticissimi Ciaferlinot. Ero emozionatissima, non sapevo cosa avrei detto ed infatti non ricordo cosa dissi su quel balcone.
Fino ad allora era stato impegnativo, ma bello: la proposta di vestire i panni della 68° Castellana di Saluzzo, le “gite” per le prove dell’abito, la consegna a casa dello stesso alle dieci di sera della vigilia da parte dell’encomiabile, nonché carissima amica, Milva, le riunioni “carbonare” con l’efficientissimo staff organizzativo affinchè nulla potesse trapelare (anche se così proprio non è stato, ma pazienza).
Ma in quella domenica del 9 febbraio iniziava l’avventura e Confesso che nutrivo in cuor mio una certa ansia, come penso lo sarà stato per tutte quelle mi hanno preceduto, di non essere all’altezza della situazione.
La discesa a piedi dal Municipio con il corteo delle maschere e la prima sfilata in Corso Italia in mezzo ai miei applaudenti concittadini mi hanno dato la forza ed il morale per vincere le titubanze che avevo in me stessa.
Così, salita sul palco e ricevute le chiavi della Città dal nostro Sindaco ed amico Mauro, ho esordito ringraziando tutti, salutando la mia amica Gabriella Nardo improvvisamente scomparsa un mese prima ed augurato a tutti un gioioso Carnevale.
Sono iniziate così due settimane di continue visite a scuole, case di riposo, associazioni, amministrazioni comunali, locali di svago, ecc. Due settimane intense che hanno intervallato momenti di esclusiva festa ad altri di pura socialità nei quali sono stati straordinari tutti quanti mi hanno accompagnata (ed aiutata) dal mitico Ciaferlin (Aurelio), alle graziosissime Damigelle (Luisa ed Elisabetta), ai simpaticissimi Ciaferlinot (Michele e Massimo) ed a tutte le maschere che si avvicendavano nel corso delle nostre trasferte.
Il 23 febbraio, infine, il coronavirus è sceso anche su questa meravigliosa avventura: poco prima dell’inizio della sfilata dei gruppi degli oratori, dopo la quale avremmo dovuto recarci a Rivoli per la sfilata finale dei carri e la relativa premiazione, è giunta la notizia che quest’ultima era stata annullata per evitare pericolosi assembramenti per il possibile contagio di massa.
Da quel momento ogni evento è stato cancellato. Per fortuna le due sfilate in Saluzzo si sono svolte regolarmente e quasi tutte le nostre visite programmate sul territorio pure. Resta il rammarico di un’interruzione così drastica (ma era dovuta!) e per quegli eventi ai quali eravamo stati invitati, primo su tutti la trasferta del 15 marzo in quel di Bergamo ai cui abitanti va il mio caro saluto ed augurio di ritornare alla normalità quanto prima (in quella città ho una famiglia di cari amici che, purtroppo, hanno già dovuto subire lutti e che ora sono chiusi in casa per la “quarantena vigilata”).
Tutti ci auguriamo (e ne siamo sicuri) che anche questo passerà, ritorneremo alla normalità di tutti i giorni e chissà che non c’inventeremo qualcosa (quando i tempi saranno sicuri!) per fare nuovamente festa: io ci sarò e con me Ciaferlin, i Ciaferlinot, le Damigelle e tutte le altre maschere.
Ora, però, tutti dobbiamo restare a casa perché siamo ancora in guerra contro questo virus (e non è uno scherzo di Carnevale, benchè sopraggiunto in tale periodo!) e mentre stiamo tra le nostre mura domestiche in compagnia dei nostri più stretti famigliari proviamo a ricordare i bei momenti appena trascorsi.
Anche a nome di Ciaferlin, dei Ciaferlinot, delle Damigelle e di tutte le altre maschere un augurio di Buona Pasqua (però a casa) dalla Vostra Castellana.