Gli otto letti in terapia intensiva resteranno anche dopo l’emergenza
La costruzione del nuovo ospedale non comporterà la dismissione delle vecchie strutture. «Dal Covid abbiamo imparato che va potenziata la medicina territoriale - ha spiegato l’assessore Luigi Icardi, sollecitato dai sindaci del territorio -. Vogliamo un ospedale di qualità per le acuzie, ma la medicina di territorio è fondamentale. Le strutture di Saluzzo e Fossano, ma anche il vecchio Santissima Annunziata, dovranno essere il luogo delle attività ambulatoriali e dei servizi. Siamo pronti ad investire per il loro potenziamento».
L’assessore ha confermato la volontà della Regione di mantenere attivi non solo i presidi di Saluzzo e di Fossano, ma di strutturare anche l’attuale Santissima Annunziata come “casa della salute” per i servizi ambulatoriali e i day hospital.
Saluzzo manterrà gli otto posti in terapia intensiva: «Abbiamo avuto conferma - ha ricordato Icardi - che saranno mantenuti anche quando sarà terminata la pandemia».
Il ruolo di Fossano resterà soprattutto quello della post-degenza e della riabilitazione. «Il confronto tra Italia e Germania in tempo di pandemia - ha concluso l’assessore - è stato brutale. Abbiamo compreso che negli ultimi vent’anni abbiamo sbagliato a tagliare posti letto e terapie intensive. Occorre un cambio di rotta e, contestualmente, il potenziamento della flessibilità ospedaliera e del servizio medico sul territorio».