Grazie a voucher e carta dei servizi la val Maira tiene nell’estate del virus
Bastava fare un giro per i locali del centro di Dronero quest’estate per capire che la valle Maira, grazie al suo appeal “selvaggio”, è stata una delle mete predilette da turisti e villeggianti per fuggire dalla confusione e dal contagio. Molti bar hanno confessato di aver recuperato, grazie a tre mesi estivi col “turbo”, le perdite patite in primavera.
Ma c’è un altro indicatore, meno soggetto a fluttuazioni e valutazioni soggettive, che conferma questo trend e indica nella vallata di Dronero una sorta di isola felice delle vacanze, più forte anche della pandemia: la tassa di soggiorno. Introdotta alcuni anni fa per innescare un meccanismo virtuoso con ricadute dirette su turismo, ospitalità e promozione, è oggi una misura imprescindibile nelle dinamiche valligiane e ha pressoché messo tutti d’accordo, compresi i detrattori della prima ora.
Gli incredibili dati di questa estate confermano quasi le stesse cifre del 2019, come se il coronavirus non avesse per nulla intaccato la stagione turistica. Il pubblico naturalmente è cambiato: sono cresciuti gli italiani e diminuiti gli stranieri. Ma gli oltre 40 mila euro di incassi, uniti alla risorse disposte dall’Unione del Comuni permettono al Consorzio turistico di aggirare l’ostacolo 2020 e programmare senza ansia la prossima stagione.
L’assessore al Turismo dell’Unione e vicesindaco di Dronero, Alessandro Agnese, è uno degli artefici di questo piccolo miracolo economico,
Qual è stata la vostra “ricetta”?
«Siamo partiti per tempo. Con il Voucher Piemonte abbiamo avuto dei riscontri inattesi: in valle Maira abbiamo oggi ha strutture prenotate per tutto l’anno, cosa prima impensabile. Il Consorzio poi ha fatto la differenza: una realtà dinamica, che ogni anno incrementa i servizi».
Ad esempio?
«La navetta per l’altopiano della Gardetta, che ha trasportato più di 3 mila persone e le numerose gite organizzate. La novità del 2020 è stata la carta dei servizi Valle Maira Card».
Ha funzionato?
«Era un esperimento, il giudizio è positivo: l’abbiamo consegnata gratuitamente, tramite le strutture ricettive, a tutti quelli che hanno soggiornato in valle, promuovendo sconti sulle attività ricreative organizzate dal Consorzio».
L’Unione Montana conferma il sostegno?
«Ha predisposto risorse per integrare le mancate entrate, dovute ai turisti stranieri e alla colonie estive. Il lavoro di squadra con il Consorzio continua».
E la tassa di soggiorno?
«Sarà confermata. È uno strumento essenziale. Il ricavato viene interamente utilizzato per promuovere la valle, pulire i sentieri e tanto altro: un ritorno diretto alle strutture ricettive».
Non è stato rilevato alcun abuso?
«Abbiamo riscontrato qualche incongruenza o dati poco corretti nelle comunicazioni. Nell’interesse di tutti avvieremo controlli incrociati».