I cuneesi stanno a casa: si riducono del 66% i soccorsi

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Buona parte della popolazione del Cuneese sta rispettando le norme del Governo. Lo dimostrano i dati di interventi e chiamate ai vigili del fuoco della provincia di Cuneo nella passata settimana. Analizzando le statistiche dall'11 marzo, giorno in cui è entrato in vigore il decreto che ha blindato tutta Italia, al 17 marzo: 90 interventi in tutto. Nel periodo 4-10 marzo erano stati 114, nello stesso periodo dell'anno prima, cioè 11-17 marzo 2019, erano stati 276. Significa una riduzione di oltre 66%.

Così sono crollati il numero degli incidenti stradali (solo 7 interventi in 7 giorni, contro i 29 registrati nello stesso periodo del 2019), ma aumentati gli incendi di sterpaglie.

Ci sono due motivi almeno: la Regione ha revocato la massima pericolosità di incendi boschivi che impediva gli abbruciamenti, inoltre tanta gente è in casa e fa lavori in giardino. Ma sono in casa anche i vicini, che vedono il fumo e il fuoco e così chiamano i soccorsi. In generale sono diminuiti gli interventi come aperture porte, assistenza alle forze dell'ordine, rimozione di nidi di calabroni, soccorso animali. Azzerate anche le ricerche di persone, che erano state sei a febbraio in una settimana. E nessun falso allarme registrato.

Anche nel confronto con lo stesso periodo del mese, andando solo indietro di 30 giorni, la contrazione è netta: da 210 a 90 interventi, -57%.

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