Il bis dei Maneskin proprio non mi va

Il bis dei Maneskin proprio non mi va
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Dopo averci rubato il Festival di Sanremo, ora i Maneskin, truccatissimi e a torso nudo, vincono l’Eurovision Song Contest, per intenderci la Champions League della musica.

Premesso che, chiunque sia e di qualunque manifestazione si tratti, se vincono degli italiani sono felice a prescindere, in questo caso specifico, non posso però dirmene fiero. Eppure, tra vip e non vip, subito sono fioccate a valanga le congratulazioni per la vittoria della rockband romana, ma dal nome danese che ricorda tanto un’agenda. Tutti vogliono saltare sul carro dei vincitori e anche la politica gioca la sua parte tirando fuori il suo populismo più becero e la moderna voglia di essere piacioni a tutti i costi e soprattutto dimostrarsi al passo con i tempi.

Ma se questo ci sta, perché ormai siamo tristemente abituati e rassegnati, quello che invece proprio non mi è andato giù, è il tweet di giubilo lanciato niente po’ po’ di meno che dall’account ufficiale della Presidenza del Consiglio dei ministri… Vanno bene tutti, ma loro, vi prego, no.

E allora io, che ho appena ricevuto una prestigiosa onorificenza da Mattarella, sul cui diploma si legge che mi è stata concessa proprio “su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri”, al saluzzese che sotto i portici mi chiede provocatoriamente cosa ne pensi in proposito, rispondo senza esitare che mi è venuta subito voglia di rispedirla al mittente.

Perché se questi sono i loro parametri di plauso, allora non fa per me che in questi rocchettari da strapazzo non mi riconosco in alcun modo.

Un gruppo musicale che pur di partecipare alla prestigiosa competizione internazionale, prima accetta le loro direttive e toglie dal testo della sua canzone, le parolacce… ma poi, appena superata la gara, al momento del consueto bis del vincitore, le ricanta tutte. Come per dire: adesso che abbiamo vinto facciamo quel che vogliamo!

Mia figlia, che con me, spaparanzata sul divano di casa segue la loro esibizione in diretta tv, se ne accorge subito e questo loro modo di fare non mi sembra un buon insegnamento per una ragazzina.

Potrebbe passare il messaggio che per i “vincenti” le regole poi non valgono più. Una volta arrivato lassù, sul podio del palcoscenico, puoi permetterti quello che vuoi. Ma non è così e non deve essere così.

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