Il cantautore di casa in val Varaita personaggio La madre ha un laboratorio artigiano a Sampeyre

Ha suscitato emozione e cordoglio in val Varaita la scomparsa a soli 29 anni di Gwydion Destefanis, cantautore del Monferrato conosciuto da tutti come “Nebbiolo” (il suo nome d’arte) ma ormai da diversi anni di casa a Torino e con un legame particolare e assiduo con Sampeyre. La mamma Erica, infatti, gestisce un laboratorio artigiano in centro e partecipa con generosità al rilancio del commercio locale (è tra gli sponsor del concorso fotografico della valle). Gwydion si vedeva spesso in paese, soprattutto d'estate.

Una fine inaspettata e crudele: se lo è portato via un male fulminante. Nebbiolo l’aveva accennato nei suoi ultimi post social parlando di “malanni vari”, ma la situazione è precipitata, lasciando i suoi cari nello sconforto e i fan ammutoliti. Il suo ricordo ora corre su internet.

LA CARRIERA

Il cantante era noto nel circuito della musica d'autore di tutto il Piemonte e non solo. “Nebbiolo” Destefanis studiava musica da quando aveva 12 anni, poi a 20 anni ha cominciato i suoi touin Europa con un camper, vivendo da busker e cercando di dare vita e sostanza al suo progetto musicale. Il primo Ep fu "Pezzi d'uomo", mentre il primo album è del 2019. Lo aveva presentato così: «Dieci brani interamente autoprodotti e mixati allo storico Transeuropa Recording di Torino, che indagano le relazioni umane con delicatezza, in un riuscito mix di suoni analogici e digitali».

Il cantautore stava lavorando a un nuovo disco in uscita da Garrincha.

ADOCCHIATO DA MOGOL

Nei giorni scorsi aveva cominciato la sua avventura al Cet, la scuola di musica fondata da Mogol in Umbria. Un post mostrava alcune immagini dal Centro Europeo di Toscolano, e a quello sono affidati gli ultimi pensieri pubblici del cantautore: «Quando mi hanno convocato per il corso d'autore in questo mitico posto ho avuto timore di non riuscire a partecipare. Alla fine sono andato accompagnato dai miei con il camper e le mie stampelle. È stata una esperienza incredibile che durerà ancora per due settimane».

Lo piangono i tanti che lo hanno conosciuto e apprezzato. Ciao, Nebbiolo.