Il fondo di solidarietà va riesaminato
Avevo presentato richiesta al Governo, lo scorso aprile, di un riesame del fondo di solidarietà comunale di segno negativo, perché il Comune di Sampeyre con altri 15 Comuni della provincia di Cuneo anziché ricevere dallo Stato consistenti risorse finanziarie per far fronte ai servizi essenziali della popolazione come per la generalità degli altri Comuni Italiani, deve invece pagare di propria tasca allo Stato con la trattenuta da parte della Agenzia delle Entrate di quasi il 50% del gettito Imu delle “seconde case”. In cifre, Sampeyre per il 2020 viene privata di un gettito di oltre 455 mila euro sul gettito Imu delle seconde case che va ad alimentare il fondo di solidarietà comunale dei Comuni più “poveri”.
Ovviamente la richiesta di riesame è stata disattesa per cui sono tornato, in questi giorni, a sollecitare il Governo al riesame del fondo di solidarietà comunale di segno negativo dei Comuni penalizzati, approfittando dell’occasione offerta dall’iter parlamentare di conversione in legge del cosiddetto “Decreto Agosto” di recente approvazione.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il DPCM 26 maggio 2020 con il quale le risorse aggiuntive del Fondo di solidarietà comunale per l'anno 2020, pari a 100 milioni di euro, sono stati assegnate indiscriminatamente alla totalità dei Comuni e non soltanto a quelli penalizzati come Sampeyre, distribuendo in tal modo altre risorse a quei Comuni che avevano già un fondo di solidarietà comunale positivo e che, invece, con criteri di distribuzione finalizzati al perseguimento almeno di un minimo di giustizia perequativa, potevano essere assegnati soltanto ai Comuni penalizzati dal fondo di solidarietà comunale di segno negativo. A noi invece sono state assegnate vere e proprie elemosine. In cifre a Sampeyre, su un debito verso lo Stato di oltre 455 mila euro, è stata assegnata solo una elemosina di circa 3 mila euro!
Alla luce dei 209 miliardi del Recovery Fund e i recenti 27,4 miliardi del Sure (lo strumento europeo si sostegno per l’emergenza Covid) il Governo può, se c’è volontà politica, finalmente eliminare le penalizzazioni del fondo di solidarietà comunale di segno negativo dei Comuni interessati. E’ una richiesta, questa che trasmetto, che mi auguro non possa essere ulteriormente disattesa solo perché formulata da un sindaco di un piccolo Comune montano di cica 1000 anime e, pertanto, da passare nel dimenticatoio.
Ai Parlamentari della provincia, richiamandoli per il mancato sostegno alla precedente richiesta, vorrei dire: “Se ci siete, battete un colpo!» Mi auguro che il sostegno richiesto con la presente non possa mancare, come è avvenuto in precedenza, perché il Fondo di solidarietà comunale di segno negativo dei Comuni penalizzati non è un problema del sindaco di un piccolo Comune montano quale sono, ma è anche e soprattutto un problema di sopravvivenza in sicurezza delle popolazioni che vi hanno eletto.