Il Giopì e la Margì festeggiati ospiti «È un onore essere qui a Saluzzo»

Il Giopì e la Margì festeggiati ospiti «È un onore essere qui a Saluzzo»
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Non riusciva proprio a pronunciarlo quel nome, il nostro vescovo Cristiano Bodo, volendo salutare la maschera tradizionale di Bergamo, il Gioppino detto anche Giopì: «Saluto il Giup, Giobin, Giupot... va beh, mi avete capito» ha scherzato monsignor Bodo al termine della solenne messa delle maschere celebrata in Cattedrale, sulle note sacre della formidabile cantoria di Monsola.

E’ stata una funzione speciale, con i primi banchi invasi in ordine sparso dai coloratissimi personaggi del Carnevale. In prima fila la Castellana, Ciaferlin e seguito, con accanto il Giopì e la consorte Margì. La fantasia nel caso delle maschere di Berghem si sposa con la realtà. Gioppino, al secolo Giambattista Rossi, è il marito di Antonella Franzoni, la Margì. Vengono da Zanica, il paese che ha dato vita alla leggenda di queste figure così popolari che nel cuore di Bergamo, dagli anni 80, va a gonfie vele il ristorante “ol Giopì e la Margì”, dove trionfano polenta e casoncelli, fritada e buseca.

Ospite graditissimo alla baldoria saluzzese - su espresso invito di Ciaferlin-Aurelio Seimandi che è riuscito con la sua rete di rapporti ad arrivare al bersaglio - il rustico Gioppino dai tre gozzi si è detto onorato di essere a Saluzzo.

«Avevo sentito parlare del vostro Carnevale, come di un un grande evento in una città che tutti mi dicevano bellissima - ha sottolineato Rossi -. Oggi, io e la mia Margì, abbiamo il piacere di partecipare alla Baldoria saluzzese in questo meraviglioso angolo di Piemonte. Spero che Ciaferlin e la Castellana possano un giorno restituire la visita a Zanica e Bergamo».

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