Il maxi-cucù di Costigliole
Costigliole, terra di castelli, albicocche e uva quagliano, da tempo cercava un simbolo per rilanciare il proprio appeal. Nella recente campagna elettorale il gruppo “Insieme per Costigliole” (che poi ha vinto le elezioni portando Fabrizio Nasi a indossare la fascia tricolore) aveva più volte ribadito la volontà di puntare su una nuova “visibilità” del paese, anche giocando sulle nuove tecnologie e un “turismo di vicinato” quanto mai utile in questi tempi di pandemia.
Il nuovo simbolo in verità è un dono, che da tempo giaceva in magazzino in attesa di trovare un posto idoneo per sfoggiarlo: il maxi-cucù dell'artista costigliolese Gianfranco Secco. Sabato mattina è stato installato agli impianti sportivi, alla presenza dell’autore, degli amministratori comunali e di alcuni volontari.
La sua creazione vuole significare legame simbolico con l'Argentina: il grande orologio celebra i tanti piemontesi che nelle generazioni passate sono andati a vivere oltreoceano.
Sono infatti ancora forti i rapporti tra il paese e il Sudamerica: una vicinanza testimoniata da frequenti relazioni, tra gemellaggi e collaborazioni tra associazioni.
OROLOGIO GIGANTE
Il Comune e l'Ufficio tecnico hanno seguito la procedura e i lavori necessari per l'inserimento del cucù nell'ambito urbanistico: come location è stata scelta l'area tra il campo di calcetto e la bocciofila, a due passi dalla sede delle scuole e dalla strada provinciale per Busca.
L'opera di Secco è alta 6 metri e ha una base di 3 metri per 3 metri e mezzo. Si inserisce nel filone tipico dei villaggi della Baviera, ma si tratta di uno dei cucù più grandi d’Europa. Il tronco di piramide che fa da basamento della struttura in legno potrebbe in futuro essere decorato in modo artistico e non è escluso il coinvolgimento delle scuole in vista della sua inaugurazione ufficiale, una volta superata l’emergenza in corso.
SOTTO IL CUCU’
Dicono dal Comune: «Ringraziamo lo scultore Gianfranco Secco per l'opera donata, unica nel suo genere, alla quale hanno lavorato tanti volontari, contagiati dalla sua passione. Il cucù trova spazio in una zona di grande passaggio del paese, frequentata da sportivi, bimbi e famiglie. Vorremmo diventasse un vero e proprio simbolo del paese, meta di turisti, curiosi e appassionati di fotografia. Appena si potrà organizzeremo anche iniziative per valorizzarlo adeguatamente».
40 ANNI FA IN ARGENTINA»
L’artigiano Gianfranco Secco racconta come è nata l'idea del cucù: «Ho preso spunto da un orologio che ho ammirato nel 1978 in uno dei miei tanti viaggi in giro per il mondo, a Villa Carlos Paz, in provincia di Cordoba (Argentina). Per tutta la vita mi sono ripromesso di realizzarne uno simile da installare a Costigliole, ma solo nel 2014 mi sono effettivamente messo al lavoro. Questo è il risultato, a cui sono giunto grazie all’aiuto di tanti amici appassionati che hanno creduto nella mia piccola impresa. Sono felice possa impreziosire un luogo strategico del nostro paese e diventare un punto di riferimento soprattutto per i più piccoli».