Il Po “mangia” terreni e boschi alle Budre
Ettari di terreno strappati dalla forza dell’acqua. Centinaia di metri di bosco planiziale spazzati dal Po. È uno spettacolo deprimente quello che si osserva in località Budre, dove le ultime piene del Po, lo scorso autunno, hanno aggravato una situazione già critica. Sono anni ormai che un lungo tratto di sponda destra, tra Cascinasse e Budre è costantemente minacciata dall’erosione. A ogni piena crolla un tratto di sponda.
Si tratta di terreni di proprietà demianiale, boschi un tempo appartenuti all’ordine Mauriziano di Staffarda e oggi incolti, oppure affittati per il pascolo di bovini o caprini. La strada poderale che corre lungo la sponda, e che collega le campagne di Cardè a quelle verso le località Cascinasse e Pesci Vivi, è interrotta in diversi punti, letteralmente sparita, inghiottita dall’erosione del fiume.
L’ultima piena però ha aggravato ulteriormente la situazione. Alle Budre, poco oltre l’area attrezzata delle risorgive del Parco del Monviso, si è formata un’area golenale larga oltre duecento metri. Il Po ha cambiato il suo corso formando un’ampia curva lungo la sponda destra e un ghiaione centrale di dimensioni poderose.
La curva arriva ormai a sfiorare i campi coltivati e a ogni minimo aumento del livello dell’acqua viene sommersa altra terra. Sul greto ci sono alberi anche di grosse dimensioni abbattuti dalle piene.