Il prof gentile che stupì il Mit di Boston

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La morte del professor Alberto Collino, illustre docente di matematica all’Università degli Studi di Torino, lascia un’impronta nella comunità che nel tempo lo ha visto crescere e ritagliarsi in ambito accademico un ruolo importante. Un verzuolese che ha fatto carriera, si è distinto nel suo settore, senza mai perdere l’amore per le sue radici. Non a caso, era ancora molto conosciuto, anche tra i più giovani, in paese.

L’INFANZIA AL CORONA GROSSA

Una famiglia, la sua, che a Verzuolo tutti ricordano per lo storico albergo Corona Grossa al fondo del Paschero. Lo gestì per anni nonno Michele e, a seguire, il padre Giuseppe. Proprio per questo, un amico nei giorni scorsi gli ha reso omaggio fotografando, poco fuori dalla chiesa di Santa Maria, il fondale della camminata attuale con il primo piano dell’immagine antica del Paschero. Un gioco di prospettive, un viaggio nel tempo, che sarebbe certamente piaciuto al docente, mancato la scorsa settimana a 73 anni, al San Raffaele di Milano. Perchè al Paschero lo legavano ricordi di infanzia e gioventù e sul Paschero negli ultimi anni passeggiava con il suo fedele cane. Lo si vedeva camminare, immerso nei suoi pensieri, ma non disdegnava scambiare due chiacchiere con i passanti. Parole dalle quali si evinceva - dice chi lo conosceva meglio - quanto la sua visione del mondo, dai grandi sistemi ai piccoli problemi dell’amministrazione di un Comune, fossero affrontati con spirito matematico: lineare, logico e possibilmente pragmatico.

IL COMMIATO DEL MONDO SCIENTIFICO

Il dipartimento di Matematica "Giuseppe Peano", unendosi al cordoglio della famiglia, definisce Collino, nel messaggio di commiato, «illustre personalità, uomo di grande intelletto». Questo il ricordo del mondo scientifico torinese: «Dall'Università di Torino al Mit di Boston, dedicando la propria vita alla matematica e alla ricerca, è stato riconosciuto a livello nazionale e internazionale per il suo prestigioso lavoro e per le sue importanti collaborazioni nel campo della geometria algebrica. Il professor Collino ha formato, grazie alla sua caratura umana e scientifica, generazioni di giovani matematici».

L’AFFETTUOSO RICORDO DI ELISA

Affettuoso sui social il ricordo di Elisa Eandi: «Arrivederci, professore. Grazie per le brevi chiacchierate in paese, il suo ascoltare attento i miei racconti dell'Olanda, delle mie bambine e il suo volto che si illuminava in un sorriso quando le chiedevo di Giuseppe e Francesca. Incontri in cui ci si raccontava tutto senza una parola di troppo. E grazie per gli stessi incontri, ma con racconti diversi, di anni fa a Palazzo Campana. Grazie per quel pezzo di strada, per i suoi insegnamenti, le sue lezioni sempre così diverse una dall’altra e da quelle che seguivamo negli altri corsi. Per le volte in cui è entrato in aula dicendo "oggi ho letto questo articolo in treno, è interessante, voglio spiegarvi questa cosa" e partiva a parlare, riempire lavagne, coinvolgendoci nella spiegazione di concetti o teoremi che magari non sarebbero stati parte del programma d'esame, ma che avrebbero comunque acceso il nostro interesse e incrementato la conoscenza e l'amore per la sua materia. Imparare a prescindere dagli schemi predefiniti dei libri era un insegnamento prezioso, che ancora oggi mi è utile nel lavoro e nella vita. E ricordo anche le volte in cui a lezione chiedeva a qualcuno di noi: “Lei ha capito? Ecco allora oggi vada a casa e rispieghi questa cosa a sua nonna: così vedrà se ha capito davvero”. Io qualche volta ci ho provato, sa?

Buon viaggio professore, amico e maestro gentile».

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