Il Pronto Soccorso si sposta per far posto ai malati Covid
L’Ospedale di Saluzzo amplia ancora il reparto destinato ai malati di coronavirus. Dai primi 31 di inizio marzo si è passati rapidamente a 48 e, due settimane fa, a 70. Ora, con il trasferimento del Pronto Soccorso nell’ala vecchia della struttura, l’area attualmente occupata dagli ambulatori verrà destinata ad ospitare ulteriori letti della terapia subintensiva del reparto Covid-19.
L’ospedale dunque, tecnicamente, non è un Covid-hospital, ma lo è nei fatti, essendo ormai uno dei centri dedicati al contenimento e alla cura dell’epidemia più importanti a livello provinciale.
I lavori per il trasferimento del Pronto Soccorso sono iniziati alla fine della scorsa settimana, e martedì il reparto è rimasto chiuso per tutto il giorno per permettere il trasferimento delle attrezzature nei vecchi locali, dove già aveva sede anni fa.
Attualmente nel reparto Covid sono una cinquantina i ricoverati, ma è probabile che nei prossimi giorni il numero sia destinato ad aumentare con il trasferimento nell’ospedale cittadino da altre realtà provinciali o regionali.
CONTAGI STABILI IN CITTÀ
La situazione epidemiologica in città è sostanzialmente stabile: 27 i casi di positività (uno in meno rispetto alla scorsa settimana) e 29 le persone in isolamento fiduciario. Due al momento le vittime saluzzesi, morte dopo il ricovero in ospedale per l’aggravarsi delle loro condizioni di salute in seguito al contagio.
E IN CARCERE
Dopo diverse richieste alla Regione, inoltrate già a metà marzo anche attraverso l’Associazione cuneese case di riposo, l’Asl ha finalmente chiesto alla Residenza Tapparelli di inviare i tabulati degli ospiti e di tutto il personale per predisporre l’effettuazione dei tamponi diagnostici.
Non si sa ancora esattamente quando inizierà l’operazione poiché la priorità viene data alle strutture che hanno registrato casi di positività.
Fortunatamente nella casa di riposo saluzzese gli ospiti stanno bene e anche tra il personale non si registrano criticità.
«Vi ricordiamo - dicono i responsabili con un messaggio indirizzato alle famiglie - che attraverso le videochiamate o anche solo telefonicamente, gli operatori sono a vostra disposizione per farvi comunicare con i vostri cari o per avere informazioni. Continuiamo, tutti, a vario titolo, ad impegnarci al massimo per preservare l’incolumità dei nostri ospiti».
Tamponi in corso anche tra i detenuti e il personale del carcere Morandi. Oltre 200 quelli già eseguiti. Tre i casi di positività tra i reclusi.