«Il territorio e i tecnici dicano cosa pensano»

«Il territorio e i tecnici dicano cosa pensano»
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Dal Saluzzese si guarda con attenzione, ma al tempo stesso con circospezione, al dibattito che si sta riaprendo a proposito della realizzazione di un nuovo ospedale di pianura.

«La risposta dell’assessore - argomenta il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni - è tutta politica e necessita quindi di valutazioni tecniche definitive. Anche perché nessuno ha evidenziato che nel frattempo il “piano Magni” è stato in parte realizzato. C’è poi un elemento che va maggiormente approfondito - si interroga Calderoni -: si parla di realizzare un nuovo ospedale a Savigliano invece di sistemare l’esistente, questione che riguarda esclusivamente i saviglianesi, o parliamo di un ospedale per il quadrante nord-ovest della provincia, cioè l’ospedale del Monviso, argomento che invece interessa tutti? Aggiungo - osserva ancora il sindaco - che occorre tener conto del cambio di paradigma creato dalla pandemia. Le malattie infettive sono tornate e si affrontano diversificando le strutture non concentrando i pazienti. Fin qui ho informato la Consulta sindaci Saluzzesi sia sulla lettera di Fossano, Saluzzo e Savigliano che sulla risposta di Icardi. Certo - mette le mani avanti Calderoni - quando arriverà il parere tecnico definitivo sul “piano Magni” ci si dovrà confrontare a livello territoriale di quadrante».

Nel dibattito s’inserisce anche l’ex sindaco di Saluzzo, Stefano Quaglia, che ha curato uno studio, presentato ad inizio anno a Cuneo, circa le prospettive del futuro, nuovo ospedale Santa Croce-Carle del capoluogo di provincia.

«Il primo dato da evidenziare - afferma Quaglia - è che ci sono voluti tre anni, due completi saltando il 2020 (anno pandemico), per comprendere la non percorribilità economica del “piano Magni”. Si apre ora una fase nuova con l’apertura dell’assessore regionale alla Sanità e il cambio di direzione dell’amministrazione comunale saviglianese, che non esclude più nuove ipotesi compresa la costruzione di un nuovo ospedale. Occorre tuttavia comprendere sino in fondo – annota l’ex sindaco, da sempre appassionato delle problematiche sanitarie del territorio - cosa significano le parole di Icardi quando dichiara di ritenere “…opportuno definire una nuova strategia di sviluppo del territorio, contemplando una nuova previsione programmatoria .. a servizio dell’area Nord Ovest della provincia..”.

«A questo ottimo intento – a giudizio di Quaglia - occorre rilanciare con la costituzione di una Commissione paritetica tra i Comuni di Fossano, Saluzzo, Savigliano che in pochi mesi (due massimo tre) metta a punto, sulla base del fabbisogno di salute del comprensorio, un quadro definitivo del ruolo dei tre presidi ospedalieri e dello sviluppo della medicina territoriale. Diversamente temo che tutto resti com’è … indefinito, con forti ripercussioni negative sui servizi ai cittadini».

A Savigliano il sindaco Giulio Ambroggio, accoglie la proposta di Icardi con favore: «Il comune di Savigliano - ha garantito il sindaco - è in perfetta sintonia con il territorio e, insieme con la Regione, è pronto a trovare la soluzione ideale per costruire il nuovo ospedale del quadrante Nord Ovest, che dovrà essere necessariamente costruito, per ovvi motivi, a Savigliano».

Riccardo Ghigo, sindaco di Scarnafigi e presidente di Octavia, destinata a giocare la sua parte nel dibattito, conclude: «Ogni notizia che va nella direzione di un miglioramento della sanità è buona. Ben venga un nuovo ospedale, ma non dimentichiamo il ruolo territoriale (soprattutto nei confronti delle valli) delle strutture presenti».

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