Il turismo ai tempi del Covid: «Dobbiamo ripartire dalle 5S»
Ripartire dalle 5S: sicurezza, smart approach, sobrietà, solidarietà e sostenibilità. Il turismo ai tempi del Covid-19 deve essere creativo, capace di raccontare una regione a tutto tondo. La più grande incognita sono i tempi di ripartenza e lo studio di pacchetti intermodali e sostenibili.
«Il virus ci ha messo di fronte a un grande trauma collettivo, ma è stato anche una lezione di umiltà», ha esordito Luisa Piazza, direttore generale Visit Piemonte Dmo, nel webinar Guida Viaggi alla presenza di diverse rappresentanze territoriali, per rilanciare l'offerta in vista di una stagione turistica da studiare ex novo. Tutti gli operatori, nessuno escluso, si trovano infatti davanti a un bivio: possono tirare dritto oppure sfruttare l'occasione. «Ora come ora le strade sono due - ha dichiarato la direttrice - fare finta di nulla oppure proporre un nuovo disegno strategico ai mercati». Diventa quindi necessario un modello da cui prendere l'ispirazione per il futuro. E così Piazza conia e illustra il piano delle 5S. «Il Covid ha messo in discussione elementi che davamo per scontato. Dalla dimensione globale a quella locale, alla prossimità. Adesso, però, tutto è in continua evoluzione. Bisogna pertanto seguire cinque nuovi pilastri: sicurezza, smart approach, sobrietà, solidarietà e sostenibilità». Sono i fili conduttori su cui gettare le basi per riscoprire le aree interne «un po' per necessità, data la chiusura dei confini regionali - ha analizzato -, un po' per sensibilità, con gli italiani che hanno rispettato per molto tempo una serie di direttive, rendendosi protagonisti di una nuova unità nazionale che restituisce smalto ai nostri territori». Italiani costretti ma invogliati a restare nel Bel Paese, sempre secondo l'analisi di Piazza: «Sono convinta che ci sarà, a prescindere dalle forzature del momento, un forte richiamo da parte del nostro territorio. Questo perché ognuno porta con sé un mix di elementi affascinanti. Cosa significa tutto questo? Che da un lato saremo propensi a vivere un turismo interno, dall'altro dovremo essere in grado di pensare a nuovi format rispetto allo status quo». Se il lungo raggio dovrà attendere, dunque, ecco che arte, cultura, enogastronomia, lusso e biodiversità delle nostre regioni possono invece offrire a famiglie, ma anche coppie e solo traveller destinazioni ed esperienze dietro l’angolo. E il caso piemontese è emblematico: «Un turismo di riscoperta può veramente diventare un lusso. Pensando al Piemonte, per esempio, abbiamo a disposizione laghi, fiumi, colline, enogastronomia e cammini spirituali». Prosegue senza sosta, intanto, il lavoro delle agenzie turistiche piemontesi per studiare nuove soluzioni, anche per mettersi al riparo dall'eventuale rischio di varcare i confini regionali secondo la morsa degli algoritmi.