Impossibile sorvegliare tutto e tutti I parchi di Verzuolo restano chiusi

Impossibile sorvegliare tutto e tutti I parchi di Verzuolo restano chiusi
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I parchi pubblici restano chiusi. Nonostante l’amministrazione comunale comprenda l’importanza per la popolazione di poter accedere alle aree verdi, le norme imposte dal Governo e dalla Regione rendono impossibile la riapertura. È la decisione più importante emersa nella riunione del Centro operativo comunale di Verzuolo con l’obiettivo di analizzare le nuove disposizioni degli enti superiori per la Fase 2 e calarle sul territorio comunale.

NORME TROPPO RESTRITTIVE

Il governo impone al Comune di mettere a disposizione personale per manutenzione, controllo e pulizia periodica degli arredi, oltre che per la supervisione degli spazi (i bambini devono essere accompagnati da adulti, sopra i 3 anni occorre la mascherina e si devono evitare assembramenti).

Troppo per un’amministrazione locale. Commenta il sindaco Giancarlo Panero: «Verzuolo dispone fortunatamente di numerose aree verdi, ma predisporre tali misure per il Comune diventa insostenibile».

La Protezione civile, in questo periodo è già impegnata su più fronti, ad esempio nella consegna delle mascherine fornite dalla Regione. Pertanto non può garantire le attività di controllo. «Attendiamo che il governo e la Regione chiariscano la situazione o stanzino apposite risorse».

DIBATTITO SULLE AREE VERDI

La minoranza su questo punto incalza Panero: «Sul territorio comunale sono presenti aree la cui riapertura non comporterebbe il mancato adempimento delle norme nazionali e regionali, pensiamo ad esempio ai Reduci, allo spiazzo erboso nei pressi degli impianti sportivi di via 25 aprile e al vecchio campo da calcio di via Provinciale, che potrebbe trovare un nuovo utilizzo». Proprio in merito all’area Burgo in collina, i Reduci, apprezzandone la cura del verde operata dai gestori, i consiglieri di minoranza osservano: «È un peccato che venga inserita nelle zona off-limits».

DEHORS: MANCANO LE REGOLE

Chiarimenti da Torino si attendono anche per la questione dehors. «Siamo disponibili ad andare incontro alle attività commerciali - afferma il primo cittadino Panero -, ma occorre che la Regione preveda una deroga alle attuali norme in materia di sicurezza sanitaria e di costruzione delle strutture. Solo allora i Comuni potranno davvero favorire il commercio, concedendo, ad esempio, nuovi spazi senza il pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico».

IL NUOVO MERCATO

Affrontata la scorsa settimana anche la questione mercato. Gli uffici stanno studiando la possibilità di mantenerlo nella tradizionale posizione, tra piazza Martiri della Libertà e vicolo Fucina, garantendo comunque controlli, perimetrazione ed entrata ed uscita differenziate. Il mercato del 26 maggio sarà già disciplinato con le nuove norme.

PANCHINE “SPACCHETTATE”

Nell’attesa, però, il Centro operativo comunale ha deciso di rimettere a disposizione le panchine, con l’aggiornamento dei cartelli informativi e la richiesta ai cittadini di continuare ad agire con responsabilità, rispettando le norme

UFFICI COMUNALI

Per la riapertura al pubblico del municipio si darà applicazione al nuovo protocollo di sicurezza. Solo una volta approvato e attivate tutte le norme sarà possibile la riapertura che sarà comunicata sul sito istituzionale dell’ente e sulla relativa pagina Facebook con la conseguente rimodulazione degli orari. Stando a quanto trapela, sarà predisposto al piano terra un “punto filtro”, con un dipendente comunale e un volontario della Protezione civile per smistare il pubblico e controllare a campione la temperatura corporea. Il pubblico è invitato ad utilizzare il più possibile telefono e email.

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