Imu e Irpef, ritocchi all’insù
Il consiglio comunale ha confermato l’Irpef decisa nel 2020, proponendo un’aliquota “a scaglioni”, differente a seconda delle fasce di reddito. In particolare si prevede una riduzione per i redditi fino 15 mila euro e l’istituzione del fondo per la restituzione dell’Irpef per chi ha un Isee inferiore ai 18 mila euro.
L’aliquota Imu, invece, è stata portata al 10,5%. «Comunque contenuta rispetto alle scelte di comuni limitrofi» dicono dal gruppo di maggioranza.
Tra le motivazioni che hanno obbligato la giunta a decidere questo ritocco all’insù, la riduzione dei trasferimenti statali, che hanno causato una perdita di 320 mila euro al Comune di Verzuolo. Puntualizza il sindaco Giancarlo Panero: «Prima casa e fabbricati costruiti per la vendita restano esenti. Inoltre, Verzuolo pratica una riduzione per i canoni concordati, una scelta di attenzione ai bassi redditi, alle imprese e quindi all’occupazione, con la consapevolezza che occorre una riforma fiscale nazionale per non scaricare un peso enorme sule future generazioni. Ma anche per avere un fisco più equo e combattere l’evasione».
Il bilancio comunale pareggia sulla cifra di 5 milioni di euro con 3 milioni 100 mila euro di entrate tributarie e ben 3 milioni 700 mila euro di spese di gestione. Tra le difficoltà riscontrate nel tentativo di garantire l’equilibrio dei conti - denunciano dal municipio - la non completa autonomia finanziaria del Comune imposta dallo Stato, gli indirizzi della Corte dei Conti ed i vincoli posti dal revisore dei conti.
Non si è fatta attendere la replica del gruppo di minoranza “Verzuolo per tutti”, che ha votato contro il punto dell’ordine del giorno relativo al bilancio: «Con l’aumento di Imu e Irpef deciso dalla giunta Panero i verzuolesi sborseranno oltre 150 mila euro in più proprio nell’anno peggiore della pandemia. Troppo facile giustificare l’aumento dicendo che la conseguenza sarebbe stata ridurre i servizi. Intanto sono scesi lo stesso di 23 mila euro. Per quel tipo di voci si potrebbero cercare risorse esterne su bandi di finanziamento». Per la minoranza consigliare l’aumento si poteva evitare, visito anche il presunto avanzo di amministrazione 2020 salito a 1,5 milioni (in aumento di 300 mila euro). «Da un lato si chiedono più soldi ai cittadini e dall’altro non si fa in modo di spenderli. Continuerà la nostra azione di controllo e proposta che, speriamo, prima o poi venga ascoltata».