In classe dopo Pasqua, genitori in piazza per riaprire le scuole

In classe dopo Pasqua, genitori in piazza per riaprire le scuole
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Domenica scorsa, a Cuneo, sono scesi in piazza 500 genitori, con insegnanti e maestre. Hanno protestato, in contemporanea con altre città in tutta Italia, per il ritorno della scuola in presenza. Folta la rappresentanza anche dal Saluzzese.

Proprio nei giorni antecedenti l'evento, il presidente della Regione Alberto Cirio, ha intrapreso un intenso confronto con i rappresentanti dei movimenti spontanei che si sono attivati in questi mesi, per chiedere che la scuola torni a essere nelle aule e non davanti allo schermo di un tablet o di un personal computer.

Sono stati tanti i temi affrontati dalle parti, come i dati epidemiologici su cui si basano le scelte della Regione. A questi le associazioni hanno risposto con numeri che attestano come il tasso di positività nelle scuole resti a livelli bassissimi e la chiusura o l'apertura delle scuole non modifichi l’indice “Rt” (cioè l’incidenza del contagio sulla popolazione), che si muove per conto suo, seguendo un andamento che esula dalla scuola in presenza.

Altro punto dibattuto è stato il costo a carico delle famiglie, ovvero, connessioni, pc, spazi adeguati. Non per ultimo, la situazione famigliare che viene a crearsi laddove i genitori devono, per forza di cose, assistere i bambini più piccoli nelle lezioni, con tutto quello che ne rappresenta a livello di disagi, lavorativi e personali.

La volontà dei ragazzi di tornare a scuola è stata ampiamente dimostrata, ed il risvolto negativo che ne deriva da questo stop forzato è condiviso da psicologi ed esperti di pedagogia.

Sulla chiusura, Cirio aveva commentato: «Sono misure dolorose e si vorrebbero evitare, tanto che abbiamo fatto un lavoro certosino. Abbiamo diviso il Piemonte in 38 distretti e abbiamo applicato i parametri che ci ha dato il governo, distretto per distretto, in modo da non chiudere dove non è strettamente necessario. Dove l’abbiamo fatto è perché sarebbe stato da incoscienti non intervenire. Speriamo che gli effetti di queste misure si facciano sentire subito, in modo da tornare il prima possibile alla scuola in presenza».

Dopo le manifestazioni di domenica, dal governo arrivano i primi segnali di disponibilità a riaprire le scuole, almeno materne, elementari e prima media. È la ministra Elena Bonetti (Pari opportunità) a fissare un primo calendario della possibile ripresa dell’attività in presenza: «Già dopo Pasqua - ha dichiarato - ritengo che in zona rossa, anche dopo l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire almeno la scuola dell’infanzia e la primaria».

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