Ipovedente denuncia «Dimenticata dal bus» a Villafranca
Mobilitata l’Unione Ciechi
«E’ successo di nuovo». Ha parole amare L. S., villafranchese ipovedente che con il suo bastone bianco ogni giorno va a Torino a lavorare.
E’ una “habitué” del trasporto pubblico locale, al punto che gli autisti storici ormai la salutano e la chiamano per nome. Ma purtroppo così non si può dire per una serie di conducenti, magari con assunzione più recente e meno attenzione che per varie cause saltano la sua fermata a Torino lasciandola a piedi.
Il fatto si è ripresentato di nuovo nei giorni scorsi: “di nuovo” perché lo stesso episodio è già successo in passato. «Ma evidentemente non è servito a niente segnalarlo e dirlo - sottoloinea L.S. -: ha presente che cosa vuole dire per una persona non vedente essere lasciata a piedi in una città come Torino? Io conosco bene i miei soliti percorsi abituali, ma non posso di certo cercarmi un bar per aspettare il bus successivo per oltre un’ora».
«Io sono sempre alla solita fermata tra Corso Unione angolo Sebastopoli, sempre alla stessa ora e quando cambio orario solitamente avviso l’azienda. Il problema è che in quella fermata, insieme a me e a chi attende i pullman che vanno fuori Torino, c’è anche la tratta del tram numero 4 che, fermandosi, deve far attendere gli altri bus: c’è chi lo fa, c’è invece chi tira dritto... capirà che io non posso gesticolare all’arrivo del bus non vedendolo».
La villafranchese ha chiamato l’azienda per segnalare di nuovo il disservizio e la risposta è stata: «E’ tanto che non succedeva più!». L.S. non l’ha presa bene e così ha deciso di rivolgersi al coordinatore dell’Unione Ciechi di Torino con cui si proverà a interpellare la Regione: «Chiederemo che quella fermata diventi obbligatoria o capiremo come risolvere la questione visto che la sola segnalazione evidentemente non funziona».
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